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Questo è il romanzo da cui è stato tratto l'anime omonimo. Per me è stata una scoperta in quanto non sapevo che tutto fosse nato da questo libro. La serie anime è un capolavoro, ma questo libro è all'altezza e rappresenta una lettura dovuta (al contrario del manga che, invece, non è realizzato molto bene, soprattutto nella seconda metà, in cui cerca l'originalità nel discostarsi da anime e romanzo, ma fallendo nell'intento).
La trama riguarda alcuni ragazzi che vivono la condizione di "hikikomori", ovvero persone molto chiuse che tendono ad isolarsi dal resto del mondo, vivendo reclusi nelle loro case, fissandosi su un hobby particolare (come i cartoni animati o i videogiochi) o semplicemente lasciandosi vivere (come fa il protagonista, Sato).
A causa di questa loro condizione si convincono che vi sia un complotto ai loro danni: ordito dalla associazione giapponese degli hikomori proprio per metterli fuori gioco, estrometterli dalla vita "normale" che tutte le altre persone conducono.
Ho rivisto l'anime una gran quantità di volte, e ancora oggi ne rivedo degli episodi di tanto in tanto.
Rappresenta in modo magistrale la situazione che gli hikikomori vivono e, purtroppo, essendolo in parte anche io, mi ci sono immedesimato tantissimo. Forse anche per questa ragione mi sento legato a questo romanzo e alla relativa serie anime.
Lo consiglio a tutti, in quanto, al di la, della identificazione coi protagonisti, è davvero divertente e profondo.