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Inizio col dire che Arina Tanemura sia una delle mie autrici preferite per i disegni, per le storie, le ambientazioni... e mi dispiace davvero molto assegnare a quest'opera un misero 6 che, probabilmente, è un voto anche un po' gonfiato.

Ho acquistato il primo volumetto senza neanche leggere la trama poiché mi ero ripromessa di collezionare tutte le sue opere pubblicate in Italia e sono stata molto felice di trovare i suoi disegni ancora più belli, ma la scelta della storia mi ha stupito come poche...

I triangoli amorosi sono un classico e la nostra protagonista Ai innamorata del bellissimo senpai (ovviamente il più bello della scuola) è ancora più classico. Il suo amore è ricambiato e forse avrei preferito uno sviluppo maggiore dei primi incontri prima che subentrasse il "terzo in comodo", ma non è neanche questo il problema.
Chi disturba e scombussola la vita da liceale di Ai è il cuginetto delle elementari, al quale tiene delle ripetizioni, e che le confessa il suo amore profondo ed incondizionato. La corteggia, le sussurra dolci parole, le regale emozioni con frasi ad effetto.. da questo punto di vista la storia è bella, molto bella, ma, ogni qual volta penso questo, non posso non ricordarmi che lui è un bambino delle elementari. Non è per nulla plausibile: la maturità delle frasi di Nekota, le cose che fa per Ai non possono essere attribuite ad uno della sua età. Sarebbe stato più accettabile se fosse stato un ragazzino delle medie, ma proprio non ha alcun senso come triangolo amoroso, (senza contare il problema parentela).

Magari leggere solo i primi due volumi non basta per avere un giudizio sull'opera perché potrebbe evolversi con un "e passarono 5 anni", ma, se non fosse per il piacere che provo nell'ammirare i disegni della Tanemura, molto probabilmente non avrei neanche comprato il secondo volume.
La sufficienza se la meritano solo i disegni e la scenografia.
Davvero una grande delusione.