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Lettura inconsueta e onirica, quella di Concrete Garden, un manga di Tarako Kotobuki, conosciuta soprattutto per la sua opera più longeva dal titolo Sex Pistols (2012, 8 volumi in corso, Magic Press). L'autrice è conosciuta anche per la particolarità delle sue storie, oltre a quel tratto personale, e non si risparmia di trattare tematiche insolite e ardue nemmeno in questo volume unico, edito in Italia nel lontano 2006 dalla Kappa Edizioni.

L'albo è composto da due storie distinte, i cui protagonisti di ciascuna vicenda sono già visibili nella copertina. Il titolo è riferito alla storia iniziale. Nella facciata principale, quella con le farfalle illustrate, è il racconto di Kiyoharu e Toki. Il primo è un ragazzo fresco dal diploma, e viene convocato per far parte di un progetto segreto in una base militare dove si compiono esperimenti biologici, il suo compito è quello di badare un misterioso uomo di nome Toki, e stringerci amicizia. Lui è quello che ha chiesto del giovane, ma per quale motivo e a quale scopo?
Così vengono introdotti i due personaggi e, lentamente, anche gli argomenti affrontati. I dialoghi sul cannibalismo e sulla guerra colpiscono tanto quanto l'ambientazione di questo ‘giardino di cemento’, offrendo ottimi spunti di riflessione con cui si può concordare o meno. Rincorre anche un tema affettivo della Kotobuki, ossia la riproduzione e procreazione tra due persone del medesimo sesso. Il bello è che si viene trascinati dai discorsi da desiderare di sedersi lì e discutere con assoluta calma come fanno loro.
Delicato e puro il legame che si forma all'interno di questo duo. Kiyoharu e Toki si completano a vicenda.
A rendere tutto più suggestivo sono le tavole, soprattutto quelle doppie, che sono di gran impatto visivo e significativo. Inoltre, gli sfondi evocativi non lasciano di certo indifferenti.
Inaspettato e dolce il finale, anche se forse per arrivarci sarebbe stato opportuno dedicare un maggior numero di pagine.

La seconda storia è più lunga ed è quella rappresentata dai due personaggi che stanno sul retro della copertina. Per quanto carina e fantascientifica sia, l'ho trovata meno memorabile della prima storia per quel che riguarda le emozioni, ma avendo più spazio la trama in Clock Down è più dipanata.
Qua si sta più sull'ordinario, anche se la stranezza permane, ma più che stranezza forse si tratta di confusione perché certi passaggi sono poco chiari in un primo momento, più lucidi in un secondo momento. In ogni caso, la curiosità di sapere come continua lo svolgimento del mistero è forte. Si parla di mondi paralleli con spiegazioni un po' prolisse ma ben articolate.
Jiu e Tokinu sono amici d'infanzia e vicini di casa. Jiu ci tiene a Tokinu, per questo vorrebbe che puntasse in alto e non che si accontentasse di lavorare nel ristorante dei genitori, quando invece potrebbe andare all'università. E mentre è perso nei suoi problemi, Tokinu si ricorda di un uomo indefinito che gli regala una pallina quand'era piccolo, sarà per caso quest'oggetto che ha scatenato un terremoto in cui appare un Jiu differente, coi capelli corti e vestito da militare?
Anche qui sono presenti dei discorsi interessanti su più concetti, come quello della famiglia, del coraggio e del fallimento, che sono le questioni per cui ho apprezzato questo secondo racconto e su cui si può trarre della buona filosofia.

Concrete Garden è rivolto a un pubblico che cerca non solo un boys love peculiare (peculiare inteso nei contenuti e non per le scene di sesso, anche perché non ce ne sono proprio essendo uno shounen-ai), bensì un fumetto in grado di catturare nella sua singolarità.