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Come anime "Kono Aozora ni Yakusoku wo" non mi ha colpito in maniera particolarmente positiva, denota forti limitazioni e una struttura alquanto lenta e farraginosa. E' un'opera tratta da una visual novel che non riesce a liberarsi interamente dallo stile del videogioco, assumendo così una suddivisione multipla tra le varie ragazze, a cui vengono dedicate delle mini-storie di un paio di puntate ciascuna.
Il genere è quello di una commedia sentimentale/harem, anche se, a essere onesti, il sentimentalismo si vede solamente in sottofondo e in maniera piuttosto affrettata. Forse nell'opera originale ogni fanciulla aveva la possibilità di approfondire meglio il proprio rapporto con il protagonista, ma nella trasposizione animata si è scelto di mantenere toni più casti e amichevoli.

La trama si sviluppa in tredici episodi, suddivisibili, come già ricordato in precedenza, in due puntate a ragazza. Si parte da Rinna, per proseguire con Miyaho, Shizu, Umi e Saeri. Come ultima viene lasciata Naoko, la presidentessa del consiglio studentesco.
Ma cosa hanno in comune tutte queste fanciulle con Wataru Hoshino (il protagonista)? Sono tutti membri del dormitorio scolastico, composto appunto da appena sei membri e destinato a sciogliersi alla fine dell'anno a causa del trasferimento della maggior parte degli studenti. Un triste destino per questo gruppo di amici che tentano di vivere al massimo il loro ultimo anno insieme, tra vari problemi e difficoltà.

La storia, almeno in partenza, si preannunciava anche interessante, sebbene non poi così originale. La venuta al dormitorio di Rinna e il suo fare scorbutico portano zizzania all'interno del gruppo, soprattutto ipotizzando un possibile scontro sentimentale tra l'ultima arrivata e possibili pretendenti (Umi fra tutte). Eppure le cose non vanno come previsto, almeno non per il sottoscritto. Finito il breve arco narrativo dedicato a Rinna, in cui questa ovviamente scopre il piacere di avere nuovi amici, anche se per poco tempo, la vicenda cambia di colpo. L'obiettivo si concentra sulla ragazza successiva, con un salto indietro nel tempo piuttosto disordinato e confusionario. E la cosa si ripete ogni volta, perdendo così di vista tutto ciò che di bello è successo precedentemente: strade diverse, che ogni volta Wataru deve percorrere per presentarci doverosamente la ragazza di turno, il suo passato e, ovviamente, descriverci il modo con cui riuscirà a conquistarla (sebbene di romanticismo ce ne sia ben poco). Una tecnica per certi versi interessante, ma che, a mio avviso, non permette un approfondimento caratteriale dei vari personaggi. Le fanciulle passano quasi subito in secondo piano, una volta che il loro arco narrativo si è concluso, non riuscendo a incrementare il loro spessore. Wataru, d'altro canto, cresce, ma poi torna subito indietro per ricominciare tutta la strada da capo con la nuova fanciulla. Il suo carattere muta fin troppe volte e così la sua figura appare vuota e priva di senso.
Dal punto di vista sentimentale, come già ricordato, non si è voluto affondare il colpo. Tanti accenni e tentennamenti, che alla fine portano a un nulla di fatto. Meglio restare tutti amici, allora, così da non complicare ancor di più una situazione già di per sé complessa.

La grafica è piuttosto arretrata, ma, d'altra parte, si tratta di un anime del 2007. I toni rimarranno per tutta la vicenda piuttosto candidi, quasi smorti a essere onesti. Molti personaggi, ma poco definiti dal punto di vista grafico, i quali cadono presto in una monotonia alle volte esasperante.
La colonna sonora e il doppiaggio mantengono dei buoni livelli e ciò contribuisce senza dubbio a elevare la qualità dell'opera.
Male invece la regia che, come già detto, non riesce a esaltare al massimo la storia che si ritrova tra le mani. Una struttura poco azzardata, che sceglie di mantenersi su binari sicuri, senza però ottenere qualcosa di considerevole.

Il finale segue la linea di fondo generale: bello, ma non così esaltante. La tredicesima puntata dovrebbe essere una sorta di episodio conclusivo, che catapulta la situazione verso il suo apice. Viene ripresa la storia di Rinna, ma, a parer mio, si risolve il tutto in maniera affrettata e poco accattivante. Anche il saluto finale, che in realtà dovrebbe commuovere, non fa altro che annoiare.
"Kono Aozora ni Yakusoku wo" non è brutto, e questo voglio sottolinearlo, ma allo stesso tempo si mostra opaco, come se non volesse veramente conquistare lo spettatore. Una trama piatta, che tenta alle volte di risollevarsi, ma che viene costretta all'immobilità da forze di causa maggiore.
E dunque...

Voto finale: 5 e mezzo