logo GamerClick.it

10.0/10
-

"Rose of Versailles" nasce come manga nel lontano 1972, scritto da Riyoko Ikeda. Dopo il rifiuto di adattamenti vari da parte dell'autrice, nel 1979 finalmente abbiamo un adattamento anime dello studio TMS Entertainment, per la regia di Osamu Dezaki, noto soprattutto per le sue ottime capacità di adattare i manga a serie animate, dando quel tocco in più e non limitandosi solamente a copiare dal manga, ma aggiungendo anche delle tecniche registiche particolari e incisive su cui mi andrò a dilungare relativamente all'apparato tecnico. Stando a ciò che ho letto (poiché non ho letto il manga della Ikeda), la serie animata ha subito delle svolte anche a livello di sceneggiatura che ne aumentano il realismo e caratterizzano meglio i personaggi. Non avendo letto il manga, non potrò confrontare le due opere, ma mi baserò solo su ciò che ho visto. Partiamo con la trama.

Siamo in Francia negli anni precedenti la Rivoluzione Francese: in questo contesto di tensione tra vari Paesi, si decide di voler far giungere la principessa Maria Antonietta d'Austria a Versailles come promessa sposa di Luigi XVI, per limare quel clima teso che si stava andando a creare tra i due Paesi. Le fa da scorta in ogni sua uscita Oscar François de Jarjayes, nobile sua coetanea, comandante della Guardia Reale, educata sin da bambina come un uomo. Tra le due giovani nasce subito una forte amicizia. La storia procede in un intrecciarsi tra vicende realmente accadute e artificiose, andando a sviluppare gli eventi e i nostri personaggi all'interno del contesto della nobiltà, della Rivoluzione Francese e della povertà del Terzo Stato in quegli anni.

Devo essere sincero, spesso sono rimasto lontano da questa opera, perché mi ha sempre dato l'idea di qualcosa di bambinesco, fiabesco e assolutamente irrealistico; non chiedetemi il perché di tutto questo, era soltanto una mia impressione. "Versailles no Bara" è un incredibile intreccio narrativo tra personaggi reali della Rivoluzione Francese e personaggi immaginari creati dall'autore. La forza di questo capolavoro sta nel realismo con cui viene affrontato il tutto (il contrario di quel che pensavo, insomma) sia a livello narrativo, con i vari eventi e le loro successioni, sia nei personaggi, che dimostreranno una caratterizzazione e un realismo indescrivibile, soprattutto pensando che l'opera è stata creata negli anni '70. I personaggi crescono con lo spettatore, i nostri protagonisti li conosciamo dai quattordici anni e arriveremo agli ultimi episodi in cui avranno sui trentacinque anni circa. Questo percorso di crescita fisica dei personaggi aiuta a sviluppare meglio l'evoluzione e l'empatia con lo spettatore di ciascun personaggio. E' una serie animata che usa la storia della rivoluzione non come espediente narrativo, ma come il fulcro di tutto, alla cui sommità ci sono i nostri personaggi, le loro emozioni, le loro paure, i loro amori e le loro perplessità.

La serie ci mostra gli avvenimenti che avvengono nella Francia negli anni compresi tra il 1768 fino alla Rivoluzione Francese, mostrandoci una Francia spaccata in due; da un lato la nobiltà, che ci viene mostrata nella maniera più assoluta dall'interno in tutto l'egoismo, la sete di potere e la capacità di fare qualsiasi cosa pur di salire di rango. Dall'altra una Francia che muore di fame e che poi porterà il popolo alla rivoluzione. La cosa che ho adorato è che non ci viene mostrato il ricco cattivo e il povero buono in maniera banale e stupida, ma ci mostrano che la cattiveria e l'egoismo sono dell'uomo in generale, non solo del nobile. Difatti, una persona che ha vissuto nella miseria, una volta preso potere grazie all'aiuto di qualche famiglia nobile, proverà sempre di più ad aumentare il proprio rango e il proprio denaro nella maniera più vile e schifosa immaginabile.

La serie dimostra realismo anche nel descrivere alla perfezione personaggi realmente esistiti: come non citare Robespierre, con tutta la sua ambiguità, Saint Just, con la sua sete di sangue, Maria Antonietta, regina estremamente frivola e superficiale, Luigi XVI, ingenuo, indeciso e con poca personalità.
Oltre a questi personaggi realmente esistiti, ci saranno dei personaggi fittizi creati per l'opera, che sono scritti così bene da sembrare personaggi veri, realmente esistiti e incredibilmente caratterizzati; tra questi Oscar, André, Alain, Rosalie e tanti altri. Dilungarmi nella descrizione di ciascun personaggio mi risulterebbe impossibile, perché sono così tanti e ben scritti che ci metterei un'eternità. Il personaggio di Oscar è incredibile, senza dubbio uno dei personaggi femminili nella storia degli anime meglio caratterizzati in assoluto. Dotata di un carisma unico e di uno spessore che si concretizza nella progressiva ricerca e scoperta di sé stessa in una continua lotta tra l'essere uomo o donna e un continuo evolversi delle sue ideologie riguardo ciò che sta realmente accadendo in Francia, su ciò che è giusto o sbagliato e su cosa sia meglio fare per il futuro del proprio Paese. Dall'altra parte abbiamo André, personaggio buono e leale, eterno compagno di Oscar, caratterizzato appunto da questo atteggiamento leale messo a dura prova da degli eventi che non sempre andranno come egli sperava.

Per quanto riguarda l'apparato tecnico, c'è da dire che ci troviamo su livelli altissimi, soprattutto considerando l'anno di produzione della serie. Questa serie, per essere del '79, a mio avviso è invecchiata abbastanza bene, con delle animazioni che per gli anni sono abbastanza buone, anche se con degli errori e con un'eccessiva ripetitività di scene. Un'animazione che trova una sua costanza sicuramente in una regia molto statica che si focalizza molto più sulla bellezza estetica di un'inquadratura fissa che su un movimentato piano sequenza. Quando ci sono da fare delle quinte importanti, quando ci sono da fare dei campi-controcampi, questa serie dà il massimo, riuscendo ad enfatizzare i vari dialoghi mediante questa regia che, inquadrando i volti dei personaggi, mostrandoci le loro espressioni, contribuisce al realismo del tutto. Si tratta di una regia importante per quegli, anni anche per l'utilizzo dello split screen, abbastanza innovativo per quegli anni, probabilmente una delle prime serie d'animazione a utilizzare questo tipo di tecnica, così come tantissime altre tecniche importanti e incredibilmente incisive, come l'effetto cartolina. Per quanto riguarda il chara design, ho visto sia questo che quello dell'opera originale, e devo dire di preferire di gran lunga questo, lo trovo perfetto e funzionale al tipo di opera; sono molto simili gli stili, eppure qui nella versione animata c'è qualcosa in più. Almeno da quelle poche tavole che ho visto, i volti nell'anime li ho trovati decisamente più espressivi. Le musiche non sono molte, ma sono tutte azzeccate e perfette, soprattutto quando si vuole enfatizzare una scena di dramma.

Davvero un peccato non poter vedere la versione non censurata, che in Italia non è mai arrivata. Per concludere, quindi, ritengo "Rose Of Versailles" una delle migliori serie d'animazione mai create, con uno dei personaggi femminili migliori mai visti in una serie animata e che ha ispirato registi del calibro di Ikuhara con "Utena" (non solo per chara e stile grafico, ma anche per alcune tematiche riprese poi dal regista, e scusate se è poco).