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<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

La storia ruota attorno al "Magical Girl Raising Project", un videogioco per cellulari RPG incentrato sulle maghette, che dà a una ragazza su mille la possibilità di diventare una vera maghetta. La protagonista viene contattata da Fav, l'amministratore del gioco, che la informa di essere idonea a divenire la maghetta Snow White. Ogni maghetta possiede capacità fisiche eccezionali e un potere speciale; il loro compito è di aiutare le persone, ricevendo in cambio caramelle magiche (una sorta di valuta). Nel distretto, oltre a Snow White, ci sono altre sedici maghette; troppe secondo Fav, che perciò decide di indire un gioco ad eliminazione per dimezzarle. Ogni settimana la maghetta che avrà ottenuto meno caramelle perderà il suo titolo. Quando le maghette scopriranno che, perdendo i poteri, si muore, inizieranno scontri sanguinosi.

Il confronto con la serie "Puella Magi Madoka Magica" sorge spontaneo ed è chiaro che l'autore si è ispirato molto all'anime dello studio Shaft. Anche troppo; già dalla prima puntata si intuisce in che direzione andrà la storia. La fiaba che si trasforma in un incubo, maghette crudeli e spietate disposte a tutto per sopravvivere e il cattivo che sul finire si scopre essere Fav, l'amministratore. La storia è piatta, senza originalità e neanche colpi di scena degni di nota. Neanche la regia e le animazioni, che potevano sopperire a questa mancanza, sono particolarmente buone. Ho apprezzato le poche scene splatter; se ce ne fossero state di più, forse sarebbe risultato molto più piacevole visivamente.

La caratterizzazione dei personaggi è un altro grosso problema. Le varie maghette sono tutte diverse non solo nell'aspetto ma anche nel carattere e nella storia. Ce sono anche di interessanti, tipo: la ragazza scappata di casa, le due omosessuali, la donna in carriera, l'alcolista e persino il trap. Insomma, di argomenti da trattare ce n'erano una montagna. Come diceva Fav, il problema è che ci sono troppe maghette e la caratterizzazione viene fatta alla bell'e meglio, riducendosi a dei brevissimi flashback che quasi sempre precedono la morte. Che non suscita neanche empatia, data la scarsa caratterizzazione, ad eccezione di un paio di casi. Di Fav dico solo che, pur essendo il cattivo, ha la stessa utilità di un maglione ad agosto. Forse per equilibrare la protagonista, altrettanto inutile. Quanto meno non si ricorre al classico lieto fine grazie a chissà quale deus ex machina.

Avevo gradi aspettative su "Magical Girl Raising Project". Speravo in qualcosa di originale o almeno di accattivante, ma nulla. L' accostamento dei generi majokko e splatter mi intrigava ed è una delle poche cose che mi ha convinto. Forse con più episodi e più tempo per approfondire i personaggi qualcosa sarebbe cambiato, ma chissà. La serie di novel a cui si ispira è ancora in corso, quindi forse in futuro la serie si risolleverà, ma non ci spero troppo.
In definitiva: storia piatta, regia nulla di che, caratterizzazioni frettolose, scene splatter carine e un finale coerente. Voto: 6