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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Ha un finale che lascia allibiti. Spettacolare nella trama e nel significato morale che i due protagonisti conservano durante tutta la serie. Uno dei due tuttavia si lascia sopraffare dalle emozioni, nonostante l'amico lo avesse avvertito. Lisa, la ragazza in questione, colei che finisce accidentalmente ingarbugliata tra gli elaborati piani dei due ragazzi, riesce a far breccia nel cuore di Twelve, portandolo a compiere la scelta cruciale di abbandonare l'amico di una vita insieme alla missione che si erano riproposti di portare a termine, pur di salvare la nuova arrivata.

Mi ha colpito moltissimo l'analisi psicologica compiuta attraverso l'espressione diretta o muta dei pensieri dei personaggi, anche semplicemente usando come tramite le loro azioni. Sono rimasta sconvolta e sbalordita in varie scene, alle prese con svolte che decisamente non mi aspettavo, come l'introduzione di una vecchia conoscenza dei due protagonisti, e il distruttivo colpo di scena che segna l'epilogo della presenza di questo personaggio nella storia. L'introduzione di quest'ultimo, fonte degli incubi che ancora perseguitavano Nine, comporta un cruciale e decisivo ritorno al passato per i due ragazzi, che influisce soprattutto sulle azioni del diretto interessato, essendo Twelve sempre più distratto da Lisa, la quale inconsapevolmente non fa altro che peggiorare la situazione, cacciando svariate volte nei guai i protagonisti.

Commuove il racconto delle vicende infantili dei due, allontanati con la forza dalle loro famiglie, disconosciuti e costretti a vivere il periodo della fanciullezza nel terrore di essere una cavia per i loschi studi scientifici di un progetto denominato "Atena". Anche il semplice fatto che i bambini utilizzati per gli scopi del governo siano contrassegnati da semplici numeri, che si porteranno dietro fino alla fine come se fossero i loro veri nomi, induce a una compassione e crea un forte legame con i personaggi stessi e il loro pensiero. Molte altre cose concorrono a creare questo senso di appartenenza emotiva al mondo contorto delineato attorno ai protagonisti.
L'incomparabile senso di giustizia dei due ragazzi, poi, lascia un motivo in più di riflessione, sottolineato dalla contrapposizione del governo americano ("l'antagonista") che invece adopera ogni subdolo mezzo pur di incastrare i due, senza tener conto di alcun principio morale, né tanto meno del rispetto della vita umana, come invece dimostrano più volte Nine e Twelve.

"Zankyou no Terror", in sintesi, è un anime che prende molto sin dall'inizio, sebbene a mio parere la parte più spettacolare e degna di riconoscenza sia stata il finale, minuti che mi hanno lasciata di stucco con le lacrime agli occhi.
Lo consiglio vivamente a tutti, è un genere molto versatile, non annoia, è stilisticamente ben fatto e gode di una trama da mozzare il fiato.