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8.0/10
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Grand Blue narra la storia di Iori Kitahara, un ragazzo che ha deciso di trasferirsi dallo zio che gestisce un'attività di immersioni subacquee per frequentare l'università a Izu. Dopo questo avvenimento il nostro protagonista inizierà a nutrire interesse verso il mondo delle immersioni.
Penso che non sia sbagliato dire che Grand Blue sia un "gag manga", le situazioni comiche sono infatti molto ricorrenti, diciamo pure che sono il fulcro dell'intera opera; lo si evince già dal primo capitolo, quando Kitahara entra nel negozio e si trova di fronte un gruppo di omaccioni palestrati senza vestiti che si ubriacano con una foga incredibile. Nonostante sia la componente comica quella a prevalere, le situazioni toccanti non mancano certo, soprattutto quando si parla dell'attività del club di sub. I personaggi sono tutti molto interessanti e spassosi, dalla cugina di Iori che ha una sorta di complesso per la sorella, all'amico con cui è costantemente in conflitto che a dispetto dell'apparenza è un otaku perso. I disegni sono più che buoni, i fondali sono disegnati con molta cura e pure il character design e le ragazze sono piacevoli. Buffissime anche le facce dei vari personaggi, che in determinate situazioni vengono rappresentate volutamente in modo esagerato, un po' in stile Prison School, per intenderci.
L'unico problema dell'opera è che le scene di immersioni sono veramente poche e la gran parte dei fatti avvengono al club, nei vari festival a cui partecipano o all'università, e sono le solite situazioni comiche derivanti dall'alcool o dagli approcci con il gentil sesso: effettivamente, di momenti inerenti al diving ce ne sono pochi al momento. Poi chissà, probabilmente l'autore approfondirà meglio questo aspetto più avanti. In definitiva, consiglio il manga a chiunque abbia tanta voglia di ridere.