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Ai Hime ha sicuramente un grandissimo difetto: è molto confusionario. L'autrice fortunatamente lo ammette e ci mette in guardia fin da subito nell'introduzione: ha da poco iniziato la sua carriera e lei stessa è imbarazzata nel rileggere alcuni dei vecchi capitoli. In particolare ci sono due personaggi che ai fini della trama sono completamente inutili ma che l'autrice voleva sviluppare meglio, non riuscendoci... sono stati inseriti così, hanno il loro perché, ma lasciano in sospeso dei quesiti che non verranno mai spiegati. Sorvoliamo sulla trama, che tutti conosciamo...

Mao è una ragazzina, non un'adulta, è alle prese con il suo primo amore, è insicura e in imbarazzo per ogni piccolo contatto fisico con Jinya e questo è assolutamente normale visto la giovane età. Viene affidata allo zio, totalmente sconosciuto, perché la sua famiglia è completamente "sfasciata": il padre è stato disonorato, quindi Mao non ha nessun rapporto con i nonni (non li ha mai conosciuti), e anche se il padre ha un legame abbastanza freddo con il fratello è l'unico componente della sua famiglia a cui è ancora legata. L'unico motivo per cui non si portano all'estero la figlia è che non hanno un lavoro stabile ma sono sempre in movimento (infatti ritornano in Giappone con un anno di anticipo), e la ragazza non sarebbe in grado di avere una vita scolastica normale.
Mao si ritrova quindi innamorata di uno zio che inizialmente aveva conosciuto come una persona qualunque e scoprirà ben presto che il passato di Jinya non è poi così diverso dal suo, maturando questo legame lentamente e crescendo insieme.

La storia è dolcissima, ben scandisce i tempi di narrazione, ma il finale è spiazzante... I disegni sono meravigliosi ma Kaco Mitsuki è sempre stata brava in questo e le atmosfere sono così ben raccontate da immergerti completamente nella storia. E' vero, Ai Hime non è certamente un capolavoro, ha vari difetti ma di sicuro è ben distante dall'essere completamente negativo. E' uno shoujo e come tale ha un target di età basso, non ci si possono aspettare tematiche da adulti, ma Kaco Mitsuki si è affermata anche grazie ad Ai Hime, da cui tutto è partito. Lo consiglio a chiunque, anche a chi ormai ha abbandonato il genere shojo: è una storia gradevole, a tratti intensa, e chiunque ha sicuramente provato gli stessi sentimenti di Mao, che qui sono raccontati in un modo tanto dolce e maturo che in uno shoujo non si trova più da una decina d'anni. Unica nota dolente "seria": non so chi si sia occupato della traduzione ma la trovo abbastanza ridicola. Ci sono delle frasi mal tradotte che non hanno senso compiuto (lo stesso ahimé succede con i frontespizi dell'autrice). Un vero peccato, sarebbe bastato rileggere la traduzione prima di mandarla in stampa...