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Prima di cominciare la recensione di “Romantica Clock” credo sia doveroso spendere due parole sui tre OAV che furono rilasciati nel 2014 per cercare di promuovere questo titolo. A mio avviso, infatti, più che pubblicizzare l'opera, questi tre mini-episodi hanno finito per creare delle aspettative sulla storia raccontata in questo manga che poi si sono rivelate assolutamente prive di fondamento. Così, per ristabilire la verità dei fatti, ritengo sia opportuno citare alcuni passi di una delle tante recensioni in cui l'equivoco generato da questo anime-spot risulta più evidente: la mia.
Nel 2014, in relazione ai tre OAV di “Romantica Clock” scrivevo:
“Dalle immagini si capisce che la trama si basa sulle vicende di due graziosissimi gemelli, uno maschio e l'altro femmina... Dalle immagini si intuisce che questo rapporto si evolverà col tempo fino a far nascere il dubbio di un possibile coinvolgimento sentimentale fra i due”
Le immagini mostrano effettivamente questo e, anche riguardandole oggi, l'impressione rimane sempre la stessa. A differenza di allora, però, adesso so che tale impressione era completamente sbagliata: “Romantica Clock” non è, a differenza di quanto sembrava, un manga “incestuoso”. I due gemelli, infatti, sono senz'altro legati da sentimenti molto profondi ma che non vanno mai oltre i limiti del semplice affetto fraterno. E se l'intera trama è dominata da questo particolare rapporto è solo perché l'autrice, Yoko Maki, voleva semplicemente rappresentare lo speciale legame che può crearsi tra due fratelli.
Se quindi quella parte della mia recensione va considerata fuorviante è invece corretta la parte successiva, cioè quella in cui dico che “l'eventuale equivoco rappresenterebbe il fallimento di questo special come strumento d'informazione del pubblico”, e sono corrette le cautele usate (“Sia chiaro che ciò che dirò potrebbe essere diverso dalla realtà dei fatti”); quanto al “comprare una cosa simile per me significherebbe buttar via i miei soldi”, devo dire che pur essendo stato un acquisto sconsiderato (quando ho cominciato a prenderlo ero attratto solo dalla bella copertina ma non ricordavo né di aver già visto i tre OAV né del giudizio che ne avevo tratto) non posso dire di aver buttato i miei soldi in quanto la lettura di questo “Romantica Clock” è risultata piuttosto gradevole.
Fatta questa doverosa premessa, passiamo alla recensione vera e propria; e come al solito cominciamo con la trama.
“Romantica Clock” racconta le vicende di due fratelli gemelli, il freddo e compassato Aoi e la dolce, competitiva ed iperattiva Akane. Da bambina, Akane soffriva terribilmente il fatto di dover essere continuamente paragonata al suo più brillante fratello, anche perché ne usciva puntualmente con le ossa rotte. La ragazza, stanca di essere considerata come “la sorella meno capace”, decise così di lanciare il suo guanto di sfida: Aoi diventò così il suo nemico giurato e lei promise solennemente che prima o poi sarebbe riuscita a diventare migliore di lui in qualcosa.
Chi ha visto “Special A” a questo punto starà pensando che da qualche parte questa storia l'aveva già sentita. In effetti, almeno inizialmente, non siamo molto lontani dalla verità: il rapporto fatto di amore e competizione che si instaura tra Aoi ed Akane ricorda molto quello esistente tra Kei ed Hikari ma con due sostanziali differenze: la prima è che in “Romantica Clock” vincere la sfida è più un'aspirazione legata al futuro e non un qualcosa da ottenere alla prima occasione che si dovesse presentare. Akane non ha lo stesso livello di preparazione atletico/culturale di Hikari ma, anzi, è un personaggio con una scarsa attitudine al sacrificio e all'apprendimento. La ragazza è cosciente dei suoi limiti e sa che al momento non c'è nessuna possibilità di successo; tuttavia ha anche la consapevolezza di essere quel tipo di persona che quando prende un impegno lo porta a termine, costi quel che costi. La seconda differenza sta nel fatto che Aoi non è affatto interessato a competere con la sorella; a dimostrazione di ciò vediamo che ad inizio storia Aoi conduce volontariamente una vita da recluso in quanto teme che la sua presenza possa mettere in ombra la sua gemella facendola così soffrire ancora di più.
L'aspirazione di Akane di non essere seconda ad Aoi è senz'altro la pietra angolare di tutta la storia; essa, però, assumerà connotazioni sempre più diverse quanto più si va avanti con la lettura. Se inizialmente, infatti, tale aspirazione si basa quasi esclusivamente sul suo desiderio di prendersi una rivincita verso chi l'aveva sempre considerata come la sorella meno dotata, col passar del tempo essa si trasformerà nello strumento più efficace per poter restare accanto a quel fratello che nel frattempo aveva capito di amare. Questo sentimento verrà ricambiato da Aoi che, nonostante la sua imperturbabile flemma, si impegnerà sempre in prima persona per aiutare Akane per permetterle di realizzare tutti i suoi sogni, anche quelli all'apparenza impossibili.
Ma, come detto in partenza, “Romantica Clock” non parla di incesto. E infatti attorno ai due gemelli ruoteranno una lunga serie di personaggi secondari, a cui l'autrice ha affidato il compito di movimentare la vita sentimentale di Aoi ed Akane; e così i due ragazzi faranno anche la conoscenza dell'amore, sia sperimentandolo in prima persona che partecipando ai problemi delle altre coppie presenti in questa storia. La presenza sulla scena dei personaggi secondari spesso è molto limitata; ma il contributo che forniscono alla godibilità della trama è davvero enorme. Non credo di esagerare affermando che in molti li preferiranno perfino ai due attori principali.
Finora solo elogi, quindi. E mi sarebbe piaciuto chiudere la recensione sottolineando, magari, solo qualche piccolo difettuccio che comunque non compromette la qualità complessiva dell'opera; purtroppo, però, non posso farlo. “Romantica Clock”, infatti, non è solo quello che vi ho raccontato fino ad ora ma è anche lo specchio di quel “Japanese way of life” che per noi occidentali risulta davvero inconcepibile, e stavolta a ragione.
Piano di studio progettato da Aoi per la sorella:”Ci sveglieremo ogni giorno alle sette e non andremo a letto fino a mezzanotte. Esclusi i momenti dei pasti e il tempo dedicato a lavarsi, studieremo sempre. Spreca anche un solo secondo e sarà tutto vano”.
Ma non basta: niente pause, non si festeggiano compleanni, non è possibile incontrare persone che resteranno in città solo per pochissimo tempo, anche una semplice serata libera per guardare i fuochi d'artificio è vietata.
E' pur vero che Akane grazie ad un carattere un po' ribelle finirà per fare lo stesso molte delle cose proibite dal fratello; in fondo la stessa autrice sa benissimo che mostrare in continuazione due ragazzi chini sui libri non è affatto divertente. Nonostante questo, però, la sensazione che la ragazzina si sottoponga a carichi di lavoro inumani è più che palpabile.
So che sembra un po' la scoperta dell'acqua calda: “l'importanza dello studio matto e disperatissimo” non è certo una scoperta di “Romantica Clock” ma è quasi una costante in manga di un certo tipo. Alla fine, pur trovando la cosa noiosissima, ci si fa il callo e, seppur non apprezzando molto la cosa, si chiude un occhio e si va avanti. Un discorso che varrebbe anche per questo manga se non fosse che nella sua seconda metà l'opera svolta verso contenuti più drammatici e continuare a proporre questo tipo di approccio allo studio diventa davvero intollerabile.
“Romantica Clock” è stato pubblicato nel 2012 dal magazine “Ribon” della casa editrice Shueisha; questo magazine è specializzato in shoujo-manga ed è diretto a bambine con un età compresa fra i nove ed i tredici anni. La domanda allora nasce spontanea: ma è davvero giusto proporre a dei ragazzini modelli simili? E' davvero giusto insegnare loro che è troppo importante inseguire i propri sogni scolastici e che quindi bisogna farlo anche a costo di rimetterci le penne? Se l'alternativa è questa preferisco mille volte l'inefficiente e incasinatissima scuola italiana.