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"Higashi no Eden" è una serie del 2009 composta da undici episodi prodotti dalla I.G. Production.

Il 22 novembre 2010 sarà ricordato come lo “Sconsiderato Lunedì” poiché sono stati lanciati undici missili in Giappone senza causare alcun ferito. Qualche tempo dopo, Saki Morimi, si imbatte in un ragazzo nudo con in mano un telefono e una pistola. Il ragazzo, che si fa chiamare Akira Takizawa, andrà via dall’America con la ragazza per dirigersi in Giappone con l'intento di scoprire la sua vera identità, il segreto di quel misterioso telefono con sopra più di otto miliardi di yen, della Selecao e del gioco in cui è coinvolto.

La trama sembra intrigante e il numero di episodi ne incoraggia la visione, tuttavia questa serie non è esente da problemi di carattere narrativo. Qual è il problema? La narrazione fa totalmente pena! Inizialmente la serie ha catturato subito la mia attenzione, ma poi non si sa cosa sia effettivamente successo e c’è stato un crollo repentino. Credo che gli stessi autori fossero confusi su più punti ed hanno perfettamente trasmesso questa loro confusione allo spettatore.
In più, aggiungiamo che ad ogni domanda che si pone il protagonista e, allo stesso modo, anche lo spettatore, viene data una risposta non del tutto esaustiva o di ardua comprensione... Ed il gioco è fatto!
Ad esempio, nell’episodio sei ci viene spiegato cos'è “Eden of the East”, ma la spiegazione data è talmente criptica da lasciare qualche perplessità e, sinceramente, soltanto visionando gli episodi successivi mi è stato possibile comprendere a fondo il significato dell’Eden of the East, anche grazie alla spiegazione più che semplicistica di Ohsugi.

Inoltre, penso che dovrebbe essere illegale produrre una serie di undici episodi e inserire così tanti personaggi da non sapere quale deve essere caratterizzato e quanto deve esserlo. Perché non solo non abbiamo un approfondimento dei personaggi, ma nemmeno una loro caratterizzazione! Non ti affezioni a nessuno, non stimi nessuno, non ti identifichi con nessuno, niente! Al massimo puoi provare simpatia per Takizawa e Pantsu, quelli che sono stati graziati e quindi hanno ricevuto quel briciolo di caratterizzazione che serve, insomma il classico q.b. che si trova in qualsiasi ricetta. Purtroppo devo ammettere che Takizawa presenta diverse lacune e, nonostante sia il protagonista maschile, è superficiale e anonimo.
La stessa protagonista femminile, Saki, è incredibilmente anonima, non si sa perché si fidi così spassionatamente o se sia innamorata di Takizawa, perché snobbi Ohsugi e le sue attenzioni, insomma… è una protagonista spoglia. Su Saki Morimi, posso solo affermare, con una certa ironia, che, nell’intera serie, ha visto più “Johnny” che missili nel cielo.
Gli altri personaggi come Ohsugi, Micchon, Onee, Haruo e Hirasawa sono inutili e parecchio anonimi, così come la sorella con tanto di marito e i Selecao, mentre quella pazza della Selecao XI poteva essere migliorata, ma hanno preferito non farlo… un vero peccato, essendo l'unica ad avere un minimo di potenziale!

Il finale della serie, aperto per la presenza anche dei film, continuo a vederlo come un fenomeno paranormale a cui non credo si possa dare una spiegazione logica.

Attenzione: inizio spoiler
Praticamente Takizawa si definisce un terrorista, mentre in verità è un eroe! Raduna i 20.000 NEET che aveva mandato a Dubai per tre mesi, senza un motivo apparente, per sventare l’attacco dei sessanta missili che cadono su tutto il Giappone grazie all’aiuto di Juiz, senza minimamente capire la strategia adottata. E' un completo mappazzone!
In tutto ciò, Takizawa si è cancellato la memoria... per non ricordare dei 20.000 NEET o per non ricordare di essere un completo imbecille? Non si sa!
Infine, come se non bastasse, si proclama re di un nuovo mondo (questa cosa mi ricorda molto Light Yagami di "Death Note") per quale motivo? Non si sa!
Fine spoiler

Non ho parole.

Passiamo alla parte grafica che è meglio. Il tratto inconfondibile di Chika Umino lo riconoscerei tra mille, credo di essermi abituata al suo tratto anche se posso affermare con convinzione che, per quanto concerne il chara design, ho visto di meglio! Le ambientazioni e i fondali sono buoni, ma non eccelsi.
Mi ha stupito sapere che questa serie avesse come opening la bellissima “Falling Down” degli Oasis, è stata una scelta piuttosto inusuale se si pensa che generalmente le opening e le ending per gli anime sono per lo più cantate in giapponese.
In contrasto, troviamo una ending made in Japan molto carina e abbastanza ritmata.

La serie si salva con una sufficienza quasi regalata.