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"Kado" non è un anime perfetto, anzi, è pieno di forzature ed elementi che non sempre si incastrano in maniera valida; ma allo stesso tempo non posso fare a meno di ammettere come l’abbia trovato estremamente stimolante e particolare. Perché il bello di questa serie è costituito dalle elucubrazioni che ti spinge a compiere, dalle domande che ti pone e dalle risposte che devi trovare (tranquilli, non la butto sull’esistenzialismo o cose simili).
Più volte, durante il susseguirsi degli episodi, mi son sentito stimolato a sostituirmi ai protagonisti del racconto per chiedermi cosa avrei fatto, quale sarebbe stata la mia risposta. E’ stata una visione che ho trovato affascinante fin dall’inizio, dall’apparizione di quel cubo gigantesco ricoperto di psichedelici mandala in continuo mutamento, per passare ad esempio ai primi approcci semantici dell’entità aliena e i suoi tentativi di apprendimento. Per non parlare poi di tutto il resto: che fareste voi, potendo disporre di una fonte di energia infinita, e come cambierebbe questa l’umanità? O ancora, come vi comportereste se vi fosse data la possibilità di non aver più bisogno di dormire per il resto della vita?

In conclusione, una serie che ho trovato appassionante per ragioni che proprio non mi aspettavo, che pungola e invoglia a dilettarsi cercando di guardare le cose da una prospettiva inedita, più ampia e distaccata.
Menzione d’onore infine alle musiche: opening ed ending sono di un misticismo sublime, davvero meravigliose.