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Questo anime appare all'inizio della visione molto affascinante.
Le idee di base sono originali e profonde, i personaggi sembrano ben delineati e le trame per i primi dieci-venti episodi sono interessanti, con tematiche importanti.

Il difetto sta nella cattiva gestione della lunghezza dell'opera: dopo i primi venti episodi le trame diventano sempre più banali e ripetitive, piene di contraddizioni con quanto detto precedentemente e di nonsense enormi.
I personaggi principali iniziano a muoversi a caso, solo a servizio della trama. Riesci a seguirli solo per l'affetto sviluppato nei primi episodi. Masai rimane abbastanza coerente, mentre Maisha, dopo essere apparsa carismatica e misteriosa, diventa vittima di una caratterizzazione assurda e contraddittoria. Si intuiscono anche alcuni pasticci di doppiaggio italiano, ma è un'opera degli anni '80, quindi si deve accettare che sia stata in parte rimaneggiata.

Se ce la fate a resistere per tutti gli episodi (ed è impresa molto ardua... in realtà almeno trenta-quaranta episodi si possono saltare a piè pari), il finale regala qualche sorpresa e fornisce un significato profondo all'idea alla base dell'opera.

Nessuna nota particolare per il comparto tecnico, tipico di quegli anni e abbastanza dignitoso da essere guardabile anche oggi.

Gli do la sufficienza perché il fascino della trama di fondo la rende un'opera comunque da vedere, non può mancare agli appassionati di animazione giapponese, ma armatevi di pazienza e di capacità di sorvolare sui buchi di trama.