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"La spada dei Kamui" è un film di Rintaro del 1985 ambientato in Giappone alla fine dell'epoca dei Tokugawa. Protagonista è Jiro, un bambino orfano che, ingiustamente accusato dello sterminio della propria famiglia adottiva, è costretto a fuggire dal villaggio in cui ha sempre vissuto e si imbatte in Tenkai, un monaco che lo prende sotto la sua protezione e lo allena per diventare uno shinobi. Anni dopo però Tenkai rivelerà le sue vere intenzioni, e Jiro intraprenderà un lungo viaggio alla ricerca della verità e della vendetta, spingendosi anche al di fuori del Giappone, fino al selvaggio West.

Non sapevo dell'esistenza di questo OAV fino a ieri, quando l'ho notato per caso in un negozio che sta per chiudere e l'ho preso approfittando di una promozione. Insomma, l'ho preso praticamente al volo, senza pensarci troppo su, come mi è capitato tempo fa con un altro film poco noto che si è rivelato un capolavoro, ma credo che stavolta non mi sia andata altrettanto bene... Certamente è stato un film gradevole, dall'ambientazione suggestiva, ma niente di più.
La trama, anche se non troppo originale (ci sono tantissime storie di vendetta simili soprattutto fra le produzioni giapponesi!), offre anche spunti interessanti, primo fra tutti la colpa più grave di Tenkai nei confronti di Jiro quando era ancora un bambino innocente e spaventato. E poi la parte ambientata al villaggio Ainu, per non parlare dell'arrivo in America, aspetto più originale (oserei dire scioccante!) della storia, e della comparsa di una guest star d'eccezione, niente meno che un famosissimo scrittore (che ovviamente non sto qui a citare). Peccato che, forse per inserire troppi personaggi e colpi di scena, il regista porti avanti la storia a volte in maniera troppo confusa e frettolosa. Ne derivano personaggi non troppo caratterizzati, poco approfonditi, a cominciare dal protagonista stesso, stereotipato come il suo antagonista principale, che appare cattivo e basta: il narratore non interviene se non per qualche piccola nota storica. Fa eccezione la bella Oyuki, che in questo guazzabuglio si rivela la figura più enigmatica e interessante. Discretamente interessante e originale anche l'anziano studioso, che però appare poco.

Insomma, anche se il film dura più di due ore, gli avvenimenti sono troppi per poter essere narrati e compresi adeguatamente, anche perché certe scene più importanti e/o più intense avrebbero meritato più spazio. Invece, come in molti film sugli shinobi e la vendetta, si dà maggiormente risalto ai combattimenti. Si vede che per quelli il regista si è impegnato: le scene di battaglia sono gradevoli, con una OST accattivante e un'animazione che, nonostante non sia eccezionale, almeno a mio parere funziona nel contesto.
Mi sono piaciuti molto i disegni e i fondali, tutti realizzati con dovizia di particolari, sia per gli interni che per gli esterni. Abbastanza bella anche la colonna sonora.

Concludendo, credo che questo OAV non sia un prodotto del tutto malvagio, ma una storia del genere avrebbe reso molto meglio con una serie, che avrebbe potuto diventare realmente degna di nota. Così com'è fatto, invece, si riduce a un prodotto discreto, valido per svagarsi per un paio d'ore ma facilmente dimenticabile.
Voto globale: 7