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Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Kiseiju" è un anime molto variegato, dove si alternano tutti i tipi di emozioni e situazioni, contenuti in una trama abbastanza coinvolgente, ma che a mio avviso sarebbe potuta essere migliorata in alcuni aspetti.

Quest'anime racconta di una notte in cui si verifica una strana precipitazione, a prima vista normale; così non è, perché a cadere non sono semplici fiocchi di neve, ma alieni, parassiti intenti a sostituire gli umani al comando della Terra. Uno di questi esseri entra nel corpo di un ragazzo di nome Shinichi, impossessandosi della sua mano, e da lì la sua vita cambierà. Quasi immediatamente si manifestano continui omicidi compiuti dai parassiti, che uccidono in qualunque modo donne, uomini e bambini senza alcuna pietà. Intanto Shinichi si abitua alla nuova presenza del parassita, con il quale stringe una forte amicizia, sebbene esso sia un essere privo di emozioni con l'unico scopo di sopravvivere. Un giorno, però, il ragazzo si ritrova a dover combattere con un parassita che aveva preso possesso del corpo della madre, la quale muore per mano del figlio stesso, che riesce comunque a ferire gravemente. Tale ferita viene tempestivamente arginata dal parassita, introducendo nel corpo del giovane alcune sue cellule; questo apporta inevitabili cambiamenti alla personalità di Shinichi, che diventa più fredda e schiva.

Tra un combattimento e l'altro si alternano momenti emozionanti a momenti di puro splatter e brutalità, con scene molto spesso cruente assolutamente sconsigliate ai non appassionati del genere. Col tempo la convivenza tra i due diventa difficile da sopportare, soprattutto per Shinichi, che abbandona completamente la sua vita da normale essere umano per dedicarsi a combattere contro questi parassiti apparentemente ignobili. Andando avanti, però, capisce che anche loro hanno buoni motivi per agire in quel modo: uno di essi è quello di "ripulire" il mondo dagli umani, considerati la più grande rovina della Terra.
"Kiseiju" si conclude con una puntata che segna la fine della convivenza fra Shinichi e il parassita, e che lascia pensare con una riflessione sul genere umano e le sue azioni nei confronti del mondo.

I personaggi sono presentati in maniera discreta, obbedendo ai classici schemi di disegno giapponesi, così come l'ambientazione, modestamente rappresentata. I personaggi sono ben tratteggiati, invece, dal punto di vista psicologico, infatti risulta semplice immedesimarsi nei loro stati d'animo, nelle loro paure, sicurezze e incertezze. Il tutto è incorniciato da un'ottima sigla, che secondo me è un punto di forza della serie.

Complessivamente lo ritengo un anime valido, ma che avrebbe potuto svilupparsi in maniera differente, sfruttando una trama che ha comunque presentato numerosi spunti riflessivi.