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6.0/10
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Ho sempre amato le storie della Takarai, fino al giorno in cui ha cominciato a lavorare a TEN COUNT. Partita bene, la storia ha cominciato a prendere una piega anomala dopo pochi capitoli, per quanto riguarda lo stile narrativo tipicamente delicato e profondo dell'autrice.
Un po' è stato questo a farmi storcere il naso.
La delusione nel vedere un tema nuovo, interessante e profondo tramutarsi in un pesante e a tratti volgare smut. Non che non li apprezzi ma se ho voglia di leggerne uno vado a cercarli io e di certo non mi aspetto di cominciare una storia nuova, sapendo che è di un'autrice che ha sempre disegnato con uno stile delicato e soft, per poi avere la sorpresina. È stato uno shock.
Tutto scorre troppo velocemente rendendo poco realistico sia il racconto che gli stessi personaggi. Il sesso è il perno principale attorno al quale ruota una pseudo trama che avrebbe potuto essere imbastita e sfruttata molto meglio. Una occasione persa per la Takarai, benché alla fine abbia avuto ugualmente successo in Giappone. Anche a livello grafico non mi piace molto, il tratto è diventato più spigoloso e graffiante, alle volte i volti sembrano quasi deformi.
Assegno un 6 come voto ma solo per l'affetto che nutro nei confronti dell'autrice.