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“Zenigata Keibu - Shinku no Sōsa File”, è una serie drama giapponese, basata sul manga e anime “Lupin III”. La serie non ha per protagonista il geniale ladro, bensì, la sua nemesi, il suo acerrimo rivale: l’ispettore dell’Interpol, Koichi Zenigata.

Nel febbraio del 2017, la rete televisiva giapponese “NTV” ha realizzato un film per la tv dal titolo “Zenigata Keibu” (semplicemente “Ispettore Zenigata”), della durata di un’ora e mezza. Quel film è stato una sorta di episodio pilota per due serie drama, realizzate dallo stesso staff e con lo stesso cast di attori del film.

“Shinku no Sōsa File” è la prima delle due serie. Quattro episodi della durata di cinquanta minuti, trasmessi in esclusiva sul servizio “Hulu Japan”. Nel corso delle quattro puntate assistiamo a quattro diverse indagini di Zenigata, che riesce a risolvere brillantemente, ma non senza difficoltà, i casi in cui s’imbatte.

Nel primo difende una bambina, unica testimone dell’assassinio dei propri genitori, dal killer che vuole finire il lavoro, nel secondo acciuffa una banda di giovani criminali che posta i video delle loro malefatte su internet, nel terzo risolve una crisi con ostaggi e assalitore munito di bomba, e nel quarto e ultimo episodio indaga sull’omicidio di un dottore coinvolto in un caso di malasanità.

Le trame degli episodi, va detto, non sono originalissime, anzi. Sono un po’ banali e con qualche cliché, ma tutto sommato, nel complesso il tutto funziona. Gli episodi sono gradevoli, con la giusta dose di tensione e scene action, anche abbastanza ben girate.

Anche la recitazione degli attori è di buon livello. Non ci sono le tipiche espressioni esagerate che si riscontrano spesso nei film live giapponesi, specialmente in quelli tratti da manga o anime. Non c’è nessun attore che cerca di fare facce da cartone animato, che cade per terra dopo che qualcuno ha detto qualcosa di strano o altre scene così. Al contrario, il drama ha un’impostazione molto seria e drammatica, e non mancano scene violente, adatte per un pubblico abbastanza maturo.

L’impostazione generale della serie è quella di un racconto in stile “hard boiled”, e il personaggio di Zenigata, con il suo cappello, impermeabile, sigaretta in bocca, ed espressione dura sul volto, ben si presta a questo genere di narrazione.

Lo Zenigata del drama è un misto delle varie anime del personaggio viste nelle serie e in alcuni special. A tratti è un po’ stupido e boccalone, come nella maggior parte dei prodotti animati legati a Lupin III, e a tratti è quello più serio, intelligente e determinato, visto nel manga e in pochi film animati. Un uomo dal grande senso di giustizia, che non risparmia le forze ed è pronto a rischiare la vita per salvare gli innocenti e arrestare i criminali.

L’attore che interpreta Zenigata, il bravo Ryōhei Suzuki, ha un volto forse troppo giovane, ma è ben calato nella parte e riesce a ricrearlo bene su schermo, con le sue movenze, con la sua parlantina, merito anche della voce davvero molto somigliante a quella del doppiatore giapponese dell’anime.

Il resto del cast non è da meno, lo stesso visto nello special iniziale di novanta minuti. In particolare Atsuko Maeda, che torna a interpretare la detective Sakuraba, riuscendo a essere un’ottima spalla per Zenigata, sia nelle parti serie che in quelle comiche.

La serie, così come l’anime di Lupin III, ha una colonna sonora dall’impostazione jazz, con qualche venatura di blues, che accompagnano molto bene le scene dove Zenigata indaga pensieroso o si lancia all’inseguimento dei cattivi. La colonna sonora riutilizza i brani creati per il film pilota, pezzi originali creati apposta per l’occasione. L’unico brano preso dall’anime di Lupin III è la “Zenigata March – Version 2015”, utilizzata come sigla di apertura per ogni episodio. Da segnalare anche che, proprio nella sigla, l’introduzione è fatta da Lupin, o meglio dal suo doppiatore Kan’ichi Kurita. Il personaggio però viene solo menzionato negli episodi, senza comparire mai.

Nel complesso comunque, anche senza Lupin in un ruolo attivo, la serie riesce a essere godibile dall’inizio alla fine. Certo, si tratta di un prodotto che è principalmente indirizzato ai fan del personaggio, e più alla lontana di “Lupin III” e del suo mondo, tuttavia, visto che i collegamenti al prodotto originale sono molto labili, è perfettamente fruibile come serie a sé. Alla fin fine è un poliziesco abbastanza ben girato, con trame più che discrete e bravi attori. Potrebbe essere anche un buon punto d’inizio per chi ha visto pochi, o non ha mai visto affatto, drama giapponesi.