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Per farla breve, è stato un degno prodotto di “Sword Art Online”, nel bene e nel male.

“Sword Art Online Alternative: Gun Gale Online” è stato il primo spin-off della serie, lanciato con qualche mese d’anticipo sul prodotto di spicco, quasi come fosse l’aperitivo di una cena tanto attesa.
Ma in realtà è stato qualcosa di più: Karen, la protagonista, sia nei suoi panni che in quelli del suo alter ego Llenn, è stata senza dubbio il traino della vicenda, grazie alla sua storia particolare e alle sue avventure nel mondo di Gun Gale Online, il gioco che era stato il palcoscenico iniziale della seconda stagione di “Sword Art Online”. Con lei sono tornate a galla diverse tematiche legate alla dualità reale/virtuale che l’opera madre aveva ben toccato, soprattutto coi personaggi di Sinon e Yuuki, mentre le sue doti in battaglia hanno ricordato alcune qualità dei due protagonisti della serie principale (la freddezza mentale di Kirito e la caparbietà di Asuna).
Ha funzionato alla grande anche la costruzione del suo rapporto con Pitohui e con l’amica di sempre Miyu, in arte Fukaziroh, altro personaggio che rimarrà nel cuore per non avere mai peli sulla lingua, spesso esagerando. Per Pitohui il discorso è leggermente diverso: ha convinto il suo carisma e anche la sua (quasi totale) follia, ma in certi momenti è apparsa esageratamente forte (che la brevità dell’anime abbia dato poco spazio ai chiarimenti?). Qualche dubbio lo ha lasciato anche M, convincente nel ruolo di soldato imbattibile, meno in quello di “devoto fan” nel mondo reale. Discrete sensazioni le lasciano pure le ragazze del club di ginnastica (la cui amicizia con Karen è stata uno dei frangenti meglio riusciti nella serie): brave ad organizzare le tattiche prima delle sparatorie, molto meno nell’improvvisare (ma nel secondo BoB la narrazione non chiarisce se è stata una strategia per favorire Llenn).
Per il resto la serie ha alternato momenti di sana comicità ad altri sketch evitabili, con un’ottima qualità grafica e sonora.
Fiore all’occhiello le sigle, con l’opening affidata alla sicurezza Eir Aoi e l’ending alla seiyuu di Karen, Tomori Kusunoki (trascinanti entrambe).

Tirando le somme, nel complesso quello che a priori doveva essere un aperitivo si è rivelato a posteriori un’…aperi-cena, diciamo così. Un 7 pieno, da considerare 7.5 se mai arrivasse un bel doppiaggio.