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8.0/10
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Premetto che non ho mai letto storie della Takarai prima di TenCount, ma la pubblicazione serrata di J-Pop e la notorietà che stava acquisendo mi hanno spinto verso questa lettura.
Inizialmente la trama si discosta dai tradizionali smut e si configura più come un ibrido da potenzialità rare per un genere come quello yaoi, abbastanza ghettizzato nei suoi standard.
Proseguendo però nella lettura purtroppo si rimane un po' delusi, la tanto agognata trama con introspezione psicologica e traumi vari viene presto accantonata a favore dei soliti cliché di questo genere: seme/uke, servo/padrone, caratteristiche fisiche standardizzate etc.
La storia, a tratti fondamentalmente incoerente, si incentra sempre più sul rapporto carnale dei due e, se piace lo stile grafico dell'autrice e si è interessati ad uno smut, allora questa serie fa al caso vostro.
Penso comunque che un'autrice sia libera di discostarsi da un genere che le è congeniale a favore di un mondo sconosciuto (spinta magari da una crescita personale o banalmente dalla noia), e credo che la qualità dei suoi lavori risieda proprio nella capacità di successo che questo manga riesce ad ottenere nonostante si configuri come un banale smut.
Infatti TenCount ottiene riconoscimenti in patria (vi è in generale trepidante attesa per l'uscita dei volumetti) e una casa editrice come la j-pop decide di pubblicarlo in Italia, seppur cavalcando l'onda di un mercato ancora inesplorato e dalla capacità di profitto elevatissima, ma in ogni caso inizia partendo proprio da questa serie; mentre gli atri smut difficilmente possono vantare un tale riconoscimento anche estero.
Insomma come smut è un prodotto interessante, pioniere (insieme ad altri ovviamente) di un genere taboo in Italia, e per questo va considerato e rispettato.