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6.5/10
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“Norn9 - Norn + Nonet” è un anime che è stato classificato sotto varie etichette: “josei”, “shôjo”, “fantascienza”, “fantasy”... In realtà non è nulla di innovativo, e non si spinge più in là dei soliti cliché sentimentali.

La storia ruota intorno a due personaggi principali: Koharu e Kakeru (gli altri sono un corollario che appare solo a tratti).
Qual è la storia? Un gruppo di ragazzi si ritrova su una nave volante in un passato alternativo dal sapore steampunk. Si dice che sia il 1919, e infatti il mondo sottostante ha un aspetto nostalgico che è un misto tra l’Era Taishô e il Medio Oriente, ma in verità è tutto molto più complicato. Io ho sempre amato le storie di viaggi nel tempo, ma ho trovato la trama difficile da seguire: è senz’altro un anime che va guardato con attenzione.

Tra i personaggi, come dicevo, spiccano soprattutto Koharu, la ragazza affetta da amnesia e con il potere del fuoco, e Kakeru, il bel ragazzo (molto, molto bishônen) con il potere di controllare le piante. Anche in questo caso due capacità non troppo originali, poiché io ho scritto un intero articolo sui personaggi in grado di interagire con i vegetali (pensiamo per esempio a Steinbeck in “Bungo Stray Dogs” o al protagonista del capolavoro incompiuto di Taniguchi, “La Foresta Millenaria”. Lui inoltre ha un rapporto difficile col padre che ricorda tanto “Fullmetal Alchemist” quanto le nevrosi psicanalitiche di “Neon Genesis Evangelion”).

Tre cose mi hanno particolarmente infastidito: l’abbondanza di computer grafica, per mostrare lo scatenarsi dei poteri insiti in una sorta di cristallo prismatico nel petto dei ragazzi; la storia d’amore inevitabile e troppo melensa tra Koharu e Kakeru; i rapporti tra i personaggi che si sviluppano immancabilmente a coppie.

A salvare il tutto, oltre ai paesaggi, è il rapporto tra un’altra coppia di personaggi: Sorata e Aion/Aine. Lui viene dal futuro (ma è veramente il futuro o solo una delle possibili linee temporali?); lei è una reincarnazione spettrale in grado solo di cantare, che per certi versi, quindi, ricorda la ragazza chiusa nella torre nello sfortunato manga “Clover” delle CLAMP.
Proviamo ad analizzare gli altri personaggi e a trovare qualcosa d’interessante. Quello sicuramente più sfaccettato è Senri, una sorta di hikikomori con il potere dell’acqua dall’efficacia dimezzata, perché in comune con Akito. Il character design ricorda quello di L di “Death Note”, ma non si capisce perché Senri abbia una specie di saetta azzurra sul viso: forse (ma lo sto pensando ora mentre scrivo) è appunto perché può controllare l’acqua (questo farebbe il paio con Ami/Sailor Mercury che ha i capelli, gli occhi e il costume blu e con Rei/Sailor Mars che ha il gonnellino rosso)?

Nel complesso, quindi, “Norn9” è un anime che non merita molte stellette, ma che mi interessava per la tag generica che gli è stata assegnata su AnimeClick.it, cioè quella relativa al “mondo fluttuante”. Questa dicitura è da notare, perché qui prende il significato fanta-retrò e non quello storico-artistico che avrebbe nella cultura giapponese tradizionale. Accostare queste due accezioni potrebbe essere intrigante.
Per esempio, trattandosi di una storia essenzialmente rosa, che valenza aveva l’amore nell’ukiyo-e? Credo, senza volermi addentrare in disamine che sarebbero proprie di un critico d’arte, che il concetto, artisticamente inteso, andasse preso nel suo valore estetico. Ora, in “Norn9” mancano gli sfarzosi kimono classici (le donne sono in abito alla marinaretta e gli uomini in divisa militare), ma rimane la grazia e l’attaccamento al simbolismo della Natura, per esempio nel fatto che Koharu tenga fede al suo nome (che quasi sicuramente contiene il kanji di “primavera” - Haru 春) e sviluppi un legame con un alberello di pesco.