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Mi ha conquistato....

All'epoca l'anime mi aveva attirato ben poco al punto che lo lasciai stare dopo un paio di episodi.

Ma alla fine ho pensato che valeva la pena riprovarci con il manga, vista la copertina del volume 13 che faceve presupporre scenari diversi.


I primi volumi sono sempre poco convincenti, la protagonista viene delineata veramente come fuori di testa schizzata (anche se la solitudine che la circonda almeno non la rende pericolosa per gli altri), con atteggiamenti a volte irritanti al punto da diventare antipatica al lettore ancor più che ai, pochissimi, comprimari.

La comicità oscilla tra qualche situazione grottescamente piacevole mischiata però a molta noia.


Poi arriva un netto cambio di pagina, una vera svolta che accende il turbo e, parzialmente trasforma le vicende.

Dico parzialmente perchè per certi aspetti era anche logica questa evoluzione trattandosi di una serie "divertente" e non improntata al lato tragico dell'isolazionismo di Tomoko, ma rimane un cambio netto perchè comunque inaspettato considerando gli episodi sino a quel momento.

Cosa succede ?

Che Tomoko inizia il 2° anno scolastico.

Ma soprattutto che "esplodono" i coprotagonisti, fino a quel momento limitati solo al fratello, alla vecchia amica, alla amicaperforza-nemica e alla cuginetta (il personaggio migliore fino a quel momento).

E si viene travolti, prima fra tutti Tomoko, da quest'onda di personaggi che rimanevano al più nello sfondo e che ora iniziano a parlare, a pensare, ad agire e a rapportarsi in vari modi (anche assurdi quanto e più della protagonista), un'onda che cresce sempre più, stentando all'inizio ma diventando poi inarrestabile.


Sono quasi alla pari, cosa per me estremamente rara in fumetti "tradotti", d'altronde temo che sia ormai improbabile una sua pubblicazione italiana, e tutti gli ultimi volumi sono divertentissimi nella capacità dell'autore di tratteggiare in maniera inconsueta ma alla fine molto meno irrealistica di altri manga scolastici, i vari compagni.

E' divertente vedere come attorno a Tomoko si sviluppano relazioni e interrelazioni impreviste e imprevedibili col lettore che finisce per guardare tutto come Nemo, quando pur un po' distaccata si domanda incuriosita come una persona come Mokocchi finisca (non volendolo nemmeno) per essere il centro di un gruppo che raccoglie personaggi normalmente inconciliabili.

Tutti legati da quel forte sentimento, soprattutto da ragazzi, che è la "gelosia" (unita ad una notevole dose di incomprensioni e fraintendimenti).

Emblematica diventerà una scena in cui Tomoko finisce per essere "ambita" per passare la pausa pranzo, scena alla fine racchiusa in un'immagine di lei a disagio circondata da vari gruppi di compagni (e di sconosciuti ma amici di questi compagni) che pranzano nello stesso "inconsueto" posto.

Una commedia scolastica veramente particolare, se volete ridere con l'assurdita dei comportamenti umani di giovani studenti (al 90% femminili, siete avvisati) è un'ottima scelta.