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Alcuni anime si guardano staccando la spina, io stessa lo faccio a volte, ma poi non bisogna criticare se non si riesce a cogliere il senso generale e i tanti piccoli indizi che forse si sono trascurati. Il mio 9 è generoso e dettato molto dal cuore, ma se c'è una cosa su cui oggettivamente "L'attacco dei giganti" è forte è proprio la trama generale, il fatto che tutto sia collegato secondo il piano del mangaka (la serie pare piuttosto fedele, quindi la base è merito suo) e che alcune cose vengano riprese a distanza di mezze o intere stagioni; è un anime che sarebbe meglio guardare in modo attivo, facendosi domande e teorie (un po' à la "Lost" o "Westworld" per i patiti di serie TV, per capirsi).

Pecche: la prima stagione parte molto bene, a un certo punto rallenta per qualche episodio e presenta qualche episodio filler in cui la trama sostanzialmente prosegue solo negli ultimi minuti, ma poi riprende una struttura più organica e efficace verso la fine delle stagione e poi con le stagioni 2 e 3A.
Pregi: la trama generale è fitta di misteri che non sono buttati là, ma in cui bisogna anche raccogliere i pezzi, ma in generale vi è la bella sensazione di una storia di cui l'autore sapeva già l'impianto narrativo generale e non si muove alla cieca. Musiche azzeccate (la sigla della seconda stagione è fantastica).