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8.0/10
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"Banana Fish" è l'adattamento anime dell'omonimo manga di Akimi Yoshida, fini anni '80. Non è la prima volta sicuramente che a distanza di anni decidono di adattare una serie da un vecchio manga (tipo "Kiseiju"), ed inizio a pensare a chissà quali altre opere possono godere di un ripescaggio grazie anche alle modernità tecniche.

La trama si rivela fin da subito interessante girando intorno a gang giovanili, mafia, politica e droga.
In Iraq un soldato perde la testa e spara contro i suoi compagni e dopo questo evento ritornerà a New York dove si ridurrà ad un vegetale senza riuscire a parlare, ma dalla sua voce risuoneranno solamente le parole Banana Fish. Il protagonista è suo fratello minore Ash, il capo di una giovane banda, che una sera riceve una consegna da un uomo in fin di vita le cui ultime parole sono proprio Banana Fish. Il giovane ragazzo inizierà ad indagare per scoprire la verità, servendosi anche della famiglia mafiosa di cui fa parte.

Gli sviluppi della trama sono fin dall'inizio un crescere continuo di suspense e azione fino al giungere di un livello di intensità e coinvolgimento assurdo. Merito anche dei personaggi principali che sono individualmente caratterizzati molto bene, soprattutto il protagonista che si dimostra essere una macchina da guerra ma con un animo in fondo ancora speranzoso di essere salvato dall'oscurità che alberga dentro di sé. I colpi di scena ci sono e non pochi, questa serie ha il vantaggio di sorprendere in quasi tutti gli episodi, omicidi, verità nascoste, tradimenti, "Banana Fish" ha una storia che possiede qualità. Tuttavia ha le sue pecche, più di una volta per il protagonista ci saranno persone facilmente adescabili che li renderanno vita facile.
Per finire c'è altro da dire su questa serie, ovvero che il finale è degno di nota, molto commovente e di classe; anche il comparto tecnico non scherza, ottimi disegni e animazioni che sono la ciliegina sulla torta di questa bella serie ambientata a New York.