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9.0/10
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Cos'è un vocabolario se non uno strumento che serve a far comunicare e comprendere le persone tra di loro?
In questo anime, dalla trama particolare, si scoprono il lavoro, l'impegno e la passione che si devono impiegare per poter realizzare qualcosa che noi usiamo praticamente tutti i giorni senza farci neanche tanto caso.
In soli 11 episodi gli autori di quest'opera sono riusciti a concentrare e raccontare un lavoro che richiede anni; Fune Wo Amu è questo e molto altro, è un viaggio alla scoperta delle parole che, al contrario di quello che possiamo pensare, non sono statiche ma vive, evolvono nel tempo, si adattano, alcune perdono il loro significato, altre ne acquisiscono di nuovi, altre ancora ne nascono e altrettante scompaiono seguendo quasi una logica darwiniana.
Metaforicamente parlando noi, quotidianamente, navighiamo in un "mare" di parole ("Mare di Parole" o "Genkai" è anche il titolo del primo dizionario di giapponese moderno che è stato redatto e scritto da Ōtsuki Fumihiko) e per poterlo attraversare senza "annegare" abbiamo bisogno di una nave e questa nave è, fondamentalmente, rappresentata dal vocabolario il quale, a sua volta, non può essere perfetto né completo perché rimane pur sempre frutto del lavoro dell'uomo che sarà necessariamente chiamato a continuare ad aggiornarlo e migliorarlo per sempre.
Tecnicamente parlando l'anime è perfetto sotto tutti i punti di vista; regia, sceneggiatura, personaggi, disegni. Ognuno di questi elementi concorre a completare un'opera dalla trama tanto originale quanto bella che, seppur in così pochi episodi, racconta tanto senza mettere fretta, con la calma e la minuziosità proprie di chi lavora per redigere un dizionario.
Non rimane quindi che salire sulla nave per poter attraversare questo mare, tanto vasto quanto affascinante, rappresentato dalle parole.