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8.0/10
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"Hinomaru Sumo" è un anime che mi ha appassionato molto; se non l'avessi visto in simulcast l'avrei sicuramente finito in uno/due giorni.
A mio modo di vedere, il bello di questa serie è la totale assenza di pretenziosità: è diretta, semplice (anche se spesso scontata...), ma sa rapirti col suo crescente turbinio di adrenalina ed emozioni, portando inevitabilmente chi la guarda ad appassionarsi ai protagonisti ed agli incontri.
Devo dire che per il tipo di emozioni che mi ha suscitato mi ricorda tanto, pur con i diversi gap negativi del caso, i cari vecchi spokon anni 80-90 come "Holly e Benji", "Tommy la stella dei Giants", "Slam Dunk" (mio anime preferito) ecc...
A sostegno di questa somiglianza ci sono gli elementi classici dell' "old school" del genere quali redenzione del bad boy, vittoria pur in presenza di difficoltà fisiche, trionfo del principiante sull'esperto, sfide familiari, nominare qualsiasi tipo di movimento marziale, malattie, dediche a chi non c'è più ecc... insomma, tutte le tematiche che negli anni hanno fatto scuola nel segmento in oggetto.

Trama: come detto è fluida ma parecchio scontata (ho azzeccato il 95% dei risultati degli incontri...e non sono Nostradamus) ma su una serie da 24 episodi incentrata squisitamente sul combattimento ci può stare e non mi è assolutamente dispiaciuta.
Ci sono però tanti, ma tanti aspetti surreali... Hinomaru, fenomeno indiscusso del sumo scolastico con l'obiettivo di diventare un futuro yokozuna, si ferma in una scuola sconosciuta senza un vero club di sumo solamente per l'attacamento che il presidente dimostra verso questo sport (perché gli atleti delle altro scuole no invece...), o sempre lui che prende per 10 minuti schiaffi in faccia da un karateka esperto senza fare una smorfia (sì va beh, dritto all'ospedale!), elementi che sarebbero stati totalmente fuoriluogo in un altro tipo di anime ma che in questo si tollerano facilmente appunto per la palese assenza di pretenziosità.

Quanto agli incontri devo dire che sono veramente ben pensati e realizzati, anche sotto il punto di vista marziale. Il torneo è molto avvincente e si lascia seguire con favoloso entusiasmo... il finale è ovviamente immaginabile ma, come dire, è il suo... e poi ho gradito molto gli ultimi minuti in cui si è potuto dare un rapido sguardo all'immediato futuro dei protagonisti.

Chara design/animation: seguono assolutamente le caratteristiche della trama.
I personaggi sono pensati e caratterizzati in maniera molto semplice (attributo che si ripete spesso in questa recensione ma è in assoluto il più azzeccato); non c'è alcuno spazio per turbinii psicologici, moralismi o altro. Il loro modo d'essere viene magistralmente riflettuto nello stile di combattimento e nelle altre azioni, mentre per il resto tutto si riduce veramente all'osso (durante il torneo, quando Hinomaru non combatte sta praticamente sempre a braccia conserte).
I tratti fisici dei protagonisti sono abbastanza stilizzati ed a volte si notano delle sproporzioni e/o delle approssimazioni a livello anatomico (qualche muscolo un po' troppo rettangolare, personaggi che di scena in scena cambiano proporzioni rispetto agli avversari...).
Background art praticamente inesistente essendo incentrato tutto nelle palestre/palazzetti, ma le poche rappresentazioni cittadine e quelle dei vari dojo sono valide e molto caratteristiche.

Detto tutto ciò, la cosa che non è mi è proprio piaciuta e che quindi è impossibile non citare è il cambio di opening e di ending a metà serie. Perché?! Mi chiedo perché sia stata fatta questa scelta... non erano belle, di più! Anche il comparto video risultava ben realizzato, invogliavano proprio alla visione/ascolto, mentre quelle nuove le ho trovate a dir poco obbrobriose... boh, scelta veramente inconcepibile e particolarmente non azzeccata (poi son gusti...).

Concludo dicendo che ho avuto modo di dare uno sguardo anche al manga e sono rimasto stupito dall'ottima qualità dei disegni con scene di combattimento molto reali e fluide.
Voto: 8, consigliatissimo per tutti, soprattutto per gli amanti dello spokon come me.