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Al tempo lo psicologo Sigmud Freud sosteneva che tre fossero i mestieri impossibili: educare, governare e curare. Sebbene il nostro giovane protagonista, il liceale Futaro, non abbia alcuna competenza o esperienza in campo educativo, esprime fin da subito una particolare attitudine al ruolo di educatore. Tutto ha inizio quando al protagonista viene offerto, in cambio di uno stipendio piuttosto alto rispetto agli standard, di diventare l'insegnante privato di cinque gemelle che hanno un rendimento scolastico al di sotto delle aspettative. Ciò che ha contraddistinto Futaro è stata la capacità non solo di evitare un approccio legato esclusivamente all'ambito nozionistico, ma soprattutto di stabilire delle relazioni orizzontali con le ragazze, ovviando la creazione di inutili barriere tra le due controparti e aumentando la distanza esistente tra educatore ed educando;
in altre parole, il protagonista si è prodigato prima di entrare nella vita quotidiana delle gemelle, poi ha pensato a dei metodi per come aiutarle nello studio. Osservare atteggiamenti e comportamenti, valutare come si relazionano fra loro e poi con gli altri, sono tutti indicatori che hanno permesso a Futaro di strutturare dei profili psicologici e sociali per comprendere come avrebbe dovuto di conseguenza approcciarsi con ognuna di loro. Dunque mi viene da pensare che in fondo in fondo il protagonista non sia così asociale come ci voglia far credere, perché riuscire a capire come affrontare ben cinque persone non è affatto una cosa da poco, ricordiamo che stiamo comunque parlando dell'essere umano, una fra le creature più complesse dell'universo!
Fra le gemelle quella che mi ha colpito di più è stata sicuramente Ichika, la quale nel corso di questa prima stagione, ha mostrato una maturità e una consapevolezza di sè direi superiore a quella delle rispettive sorelle. Ha già deciso quale professione perseguire dopo la scuola, inoltre conosce pregi e difetti delle altre gemelle alla perfezione, per non parlare poi del fatto che farebbe qualsiasi cosa per farle sentire bene con loro stesse, anche minimizzare la propria felicità.
Al contrario Miku mi è sembrata un personaggio troppo piatto e statico, da quando si è innamorata di Futaro, si è chiusa in se stessa e ha cominciato una lunghissima riflessione interiore per valutare se valesse la pena o meno dichiararsi al suo insegnante.
L'idea di aggiungere generi come l'harem e l'ecchi all'inizio sarebbe potuto sembrare superfluo, date le solide basi di partenza, tuttavia entrambi gli aspetti non hanno per niente sfigurato: da una parte, l'harem, ha consentito alla narrazione di essere più divertente e meno pesante, oltretutto non tutte le gemelle sembrano essere innamorate nella stessa misura, dunque ancora nulla può essere dato per scontato; dall'altra, la serie non abusa eccessivamente di scene fanservice, collocandole in maniera giusta e adeguata al contesto.

Il comparto grafico è riuscito a soddisfare le aspettative, le fisionomie delle ragazze molto interessati e carine, anche se devo essere sincero, qualche scambio tra le gemelle mi è sembrato eccessivo, nel senso che tralasciando il colore degli occhi sono molto diverse fra di loro; un altro dubbio mi sorge su Miku, il movimento dei suoi capelli, soprattutto la sua frangetta, mi è sembrato talvolta strano e innaturale. Per il resto OST carine e doppiaggio discreto.

Tutto sommato "Go Toubun no Hanayome" è una serie che è riuscita a sfruttare correttamente tutte le sue potenzialità, dalla trama, passando per la caratterizzazione dei personaggi, arrivando fin al comparto grafico. Interessante anche, a mio modo di vedere, il messaggio inviato dall'autore su come dovrebbe comportarsi un insegnante quando si trova ad approcciarsi con i suoi studenti. Non basta trasmettere esclusivamente informazioni e nozioni, ma bisogna lavorare anche sugli aspetti psicologici e relazionali, per garantire un corretto sviluppo e una corretta formazione ai propri discenti. Si tratta di uno dei principali problemi della scuola, in effetti è difficile trovare degli insegnati che in realtà svolgano anche la funzione di educatori, ed è proprio per questo motivo, che spesso le relazioni tra insegnati e studenti siano tumultuose e poco significative, perché ai primi mancano delle basi psicologiche e relazionali per stabilire dei rapporti mirati e adeguati. Dunque dovremo un attimino riflettere su quella che è la condizione dell'insegnate, ma anche della scuola, nella società odierna...
Il mio voto finale è 8!