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Per migliaia di anni lo Scudo ha sempre simboleggiato difesa e protezione non solo per il suo portatore, ma anche per chi lo circonda, per le persone a lui più care e vicine. Sebbene tale arma incarni valori nobili come la protezione spirituale e la forza d’animo, possiede uno svantaggio rispetto a qualsiasi altro strumento utilizzato per combattere: è innocuo a livello offensivo.

Quantomeno questa è una delle molteplici giustificazioni che hanno spinto la famiglia reale del Regno di Melromarc e la maggior parte della sua popolazione a denigrare e sottovalutare l'operato del suo portatore, Naofumi Iwatami.
Tuttavia cerchiamo prima di fare chiarezza: Naofumi è il classico ragazzo del genere isekai, lettore di light novel e isolato dal mondo esterno, il quale si ritrova magicamente all'interno di un mondo parallelo fantasy, dove scopre di essere uno dei Quattro Eroi Sacri a cui è stato affidato il pesante onere di salvare il mondo da una crudele profezia. Naturalmente al nostro protagonista è capitata proprio l'Arma Leggendaria più debole, lo Scudo, al quale, però, dovrà essere devoto e riconoscente per tutta la vita. È lecito affermare che la sua arma, da una parte, è stata la causa scatenante di esagerata discriminazione e allo stesso tempo di crudele inganno da parte della maggior parte degli individui che lo circondano; dall'altra parte, però, il protagonista ha saputo sfruttare questa debolezza per trasformarla nella sua principale fonte di potere. Naofumi ha imparato ad essere indipendente dagli altri, scaltro e cinico: questi nuovi aspetti della sua personalità hanno avviato un lungo e tortuoso processo di sviluppo psicologico e sociale, il quale ha permesso a Naofumi di maturare in maniera precoce rispetto ai suoi colleghi Eroi. Il protagonista ha sfruttato in maniera ineccepibile la sua debolezza, per surclassare sotto qualsiasi punto di vista gli altri eroi, i quali, erroneamente, non solo hanno preferito adagiarsi sugli allori, ma non hanno saputo sfruttare i vantaggi e la superiorità delle loro Armi Leggendarie per imporre il proprio dominio. L'Eroe dello Scudo, però, non sarebbe mai riuscito nei suoi intenti senza l'aiuto dei membri del suo party: Raphtalia e Filo. Non starò qui a raccontarvi come personaggi del calibro di Filo, con la loro voce squillante e irritante, non riesca proprio a sopportarli. Ma poi c'è lei, Raphtalia... la giovane semi-umana è la perfetta incarnazione delle mancanze e delle molteplici pecche che caratterizzano gli individui della società contemporanea: umile, devota, disposta a qualsiasi sacrificio per chi la circonda, colma di valori e forza d'animo.

Ma l'apparenza spesso inganna, in quanto la serie fino a metà stagione si è tenuta a livelli piuttosto normali, subendo poi un lento e drastico calo proprio nei momenti cruciali. Vogliamo discutere della maniera becera in cui è stato adattato l'ultimo arco narrativo? Posso anche capire i problemi di budget e tempistiche, tuttavia non è meglio procrastinare il tutto a una seconda stagione e realizzare meno episodi? O meglio ancora, aggiungere uno, due episodi in più? Onestamente non capisco proprio cosa passi nelle menti geniali dei produttori. I problemi, però, vanno riscontrati anche in alcuni eventi che hanno caratterizzato la narrazione, rendendola meno coerente e credibile... vi ho parlato di come il processo evolutivo a livello psicologico abbia avuto tanti effetti positivi sull'Eroe dello Scudo, dunque per quale motivo renderlo gradualmente più mansueto e tollerante nei confronti del mondo esterno? Personalmente credo rispecchi una scelta narrativa "out of character" che oscura in parte il modo consueto di pensare e agire del protagonista.

Per quanto concerne il comparto grafico, nulla da recriminare: combattimenti all'ordine del giorno e quasi sempre sul pezzo, e le rappresentazioni grafiche delle skill di alcuni personaggi mi hanno messo i brividi e gasato parecchio! Ho apprezzato l'idea di poter seguire, attraverso una grafica personalizzata, passo passo le nuove skill e l'avanzamento di livello da parte di Naofumi e del suo party. Mi sono subito innamorato della seconda opening della serie, e il doppiaggio mi è piaciuto.

Spero di non aver posto più domande che spiegazioni nella mia personale recensione su "Tate no Yuusha no Nariagari", una di quelle tante serie con un potenziale enorme che non è stato sfruttato al meglio delle sue possibilità. Naturalmente ciò non toglie che i tre elementi principali, narrazione, personaggi e grafica, siano ben armonizzati nell'insieme, tuttavia alcune scelte narrative mi sono sembrate davvero assurde e incoerenti con quanto visto durante il corso dell'opera.
Per avere una visione più completa della situazione, spero nell'annuncio di una seconda stagione, dato il finale aperto e con tanti interrogativi. Che dire, non posso non consigliare la visione dell'opera, se siete alla ricerca di una buona trama e di combattimenti scoppiettanti e pieni di pathos.
Il mio voto finale è 7,5.