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“Triangle Heart: Sweet Songs Forever” è una serie OVA di quattro episodi realizzata nel 2003 dallo studio Seven Arcs. L’anime è diretto da Akiyuki Shinbo ed è tratto dall’eroge “Triangle Heart 3” sviluppato da ivory.

Protagonista della storia è Kyoya Takamachi, un ragazzo che è diventato una guardia del corpo professionista assieme a sua sorella Miyuki. I due fratelli verranno incaricati della protezione della loro amica di infanzia Fiasse Crystela, preside di una scuola di canto minacciata da un misterioso ricattatore interessato all’eredità di sua madre.

Come molti altri, non nascondo di aver dato un’occhiata a “Triangle Heart” in quanto anime da cui ha tratto origine “Mahou Shojo Lyrical Nanoha”. Come ci si poteva aspettare, la bambina protagonista della famosa serie di maghette fa solo qualche fugace apparizione, mentre l’attenzione si sposta principalmente sui suoi fratelli. Anche il genere e il target sono completamente diversi, essendo l’azione e le arti marziali gli ingredienti essenziali dell’opera. Quest’ultima, però, non riesce a raggiungere i livelli del suo successore: la sua più grande pecca, a mio avviso, è quella di essere un prodotto rivolto essenzialmente ai fruitori del gioco originale. I personaggi sono infatti numerosissimi e poco approfonditi: a parte i quattro protagonisti, che godono di un’adeguata caratterizzazione, tutti gli altri si limitano ad essere delle mere comparse che non fanno che occupare i già limitati minuti a disposizione della serie. Alla loro scarsa conoscenza non si può che ovviare con il recupero dell’opera originale, dato che il primo gioco non è stato trasposto in anime e del secondo esiste solo una serie di OAV di genere hentai. Quanto alla storia, si presenta in maniera abbastanza lineare ed è ben strutturata, anche se non molto innovativa. Un’altra pecca è costituita dagli antagonisti, figure piattissime senza un briciolo di carisma.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, il character design è molto simile a quello di “Nanoha” (imprescindibili gli enormi ciuffi di capelli) e anche i colori utilizzati per le varie chiome sono sempre sgargianti e delle tonalità più disparate. Pur trattandosi di un’edizione home video, disegni e animazioni sono di scarsa qualità. Queste ultime, in particolare, ci forniscono una pessima resa dei combattimenti (che dovrebbero essere il fiore all’occhiello dell’opera): i movimenti sono scattosi e poco fluidi, e a volte sembra quasi che i personaggi utilizzino il teletrasporto invece di muoversi agilmente in battaglia. Una nota positiva è invece rappresentata dalle OST e dalle varie canzoni, molte delle quali interpretate dalla famosa KOTOKO.

In conclusione, “Triangle Heart: Sweet Songs Forever” è un anime di cui si può godere appieno solo se si conosce la serie di giochi da cui trae spunto: in caso contrario, ci si ritrova dinanzi a un’opera che intrattiene a sufficienza grazie a un paio di personaggi e belle musiche, ma che presenta non poche carenze in vari punti.