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Comincio la mia recensione premettendo che non ho ancora terminato la visione dell'anime, tuttavia penso che i dieci episodi visti siano sufficienti per poter dare un giudizio.

Le premesse erano buone: la trama non era la solita scontata, in fin dei conti Makabe aveva delle buone motivazioni per cercare la vendetta e anche un background migliore rispetto ai protagonisti di molti altri anime harem; inoltre, anche il continuo rincorrersi di Aki e il protagonista era inizialmente un leitmotiv che teneva viva la curiosità e l'attenzione.
Ad un certo punto, tuttavia, la trama si è fatta abbastanza scontata e piatta, in particolare dal momento in cui è stato introdotto il personaggio di Fujinomiya Neko. Da questo momento l'anime è diventato uguale a tanti altri: Aki la classica tsundere che si innervosisce per i comportamenti appiccicosi di Neko con Masamune, che si trova sempre in imbarazzo. Una volta, poi, scoperte la motivazione per cui Neko è innamorata del protagonista, mi è un po' caduto il palco sotto i piedi.
Questo anime come trama e situazioni potrebbe essere considerato quasi una brutta copia di Nisekoi, dove almeno, nonostante la staticità abbastanza esasperante della trama, relazioni sentimentali decisamente più complesse fanno nascere una certa curiosità in chi lo guarda.
Una delle poche note positive è rappresentata dal personaggio di Koiwai Yoshino: stuzzica la curiosità dello spettatore che vorrebbe sapere di più sulla sua personalità e la sua storia. Inoltre, il fatto che, nonostante sia la guardia del corpo di Aki, si allei con Masamune per far tornare con i piedi per terra la sua principale è un elemento di originalità rispetto ad anime dello stesso genere.