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Babel è l'organizzazione che si occupa di proteggere e dare asilo a tutti quegli individui che fanno ritorno da altri mondi. Uno fra i tanti a ritornare è il vittorioso eroe Akatsuki, il quale ha ucciso il Re Demone del mondo magico di Areizaado, acquisendo di conseguenza il titolo di eroe e l'amore della bellissima principessa Risty. Tuttavia il sincero altruismo di Akatsuki lo spinge a risparmiare la figlia del Re Demone e di portarla con sé sulla Terra per evitare che venga uccisa. Chiaramente la scelta del protagonista viene giustificata dal fatto che è impensabile uccidere una ragazza in quanto "rea" di essere figlia di un individuo che ha causato morte e distruzione. In alcuni casi, l'essere umano spinto dalla paura di ciò che potenzialmente potrebbe fare l'altro a lui, diviene artefice di misfatti orribili, senza pensare alle conseguenze e se chi ci sta a fianco è realmente pericoloso o semplicemente innocuo. Le colpe dei padri non ricadono necessariamente su figli, ognuno paga in autonomia, ogni singolo individuo ha il diritto di forgiare il proprio destino e decidere le proprie azioni senza alcun tipo di influenze o congetture pregresse.

Tuttavia, come spesso accade all'interno degli anime con i seguenti filoni, è presente un'eccessiva enfatizzazione degli elementi caratterizzati il protagonista, il quale diviene un vero e proprio Ideale dell'Io da seguire, direbbe il nostro buon vecchio Freud. L'intera caratterizzazione degli altri personaggi viene completamente eclissata dall'esaltazione di Akatsuki: non importa come, non importa quando, non importa perché, ma il protagonista è sempre onnisciente, capace di prevedere le mosse dell'avversario, capace di sconsacrare e convertire i bulli e capace anche di far cadere decine e decine di ragazze ai suoi piedi semplicemente comportandosi in maniera "gentile". Onestamente sono stufo di questa esaltazione della gentilezza come strumento per poter conquistare ragazze oppure accaparrarsi i favori di qualcuno. Si tratta di una dimensione ideale e completamente estranea alla realtà dei giorni nostri, la quale però viene continuamente ostentata in quasi tutti gli anime tra i cui suoi generi annovera l "harem" o l "ecchi". Oltretutto il protagonista, sebbene non abbia alcun potere magico, riesce lo stesso a devastare i suoi avversari con una facilità disarmante, dunque, è inutile anche riporre la speranza nella visione dei combattimenti, scontati e di una prevedibilità assurda. L'unico personaggio che in qualche maniera ha messo in difficoltà il protagonista è il Presidente del Consiglio Studentesco, Kyōya, il quale non solo mostra una sicurezza in sé stesso fuori dal comune, ma sembra anche essere immischiato nei piani alti della Babel. Lo spettatore si sarebbe aspettato uno sviluppo nel rapporto tra i due caratteri, tuttavia l'autore ha brillantemente deciso di concentrarsi prima sulla figura di Miu e la sua caratterizzazione narrativa e psicologica. Ho riscontrato in Miu parecchia incoerenza e indecisione, prima appare molto sicura dei suoi mezzi e decisa nei suoi obbiettivi, poi, quando si perde o non sa più cosa fare, arriva Akatsuki, il quale fungendo da "mental coach", da avvio nuovamente a questo processo e se proprio vogliamo definirlo "ciclo" perpetuo e infinito, il quale si è ripetuto non so quante volte durante la prima stagione.

Facendo riferimento agli aspetti tecnici, non ci sono lamentale particolari, le ragazze oltre ad essere carine, hanno ricevuto in "dono" delle curve e delle forme molto provocanti, naturalmente in qualche occasione sono state ostentate in maniera anche troppo eccessiva, però cosa possiamo aspettarci all'interno di un anime con questi specifici generi? Le OST nella norma, il doppiaggio mi è piaciuto.

Sostanzialmente "Hagure Yuusha no Estetica" è il solito anime harem-ecchi che non si distacca dai filoni narrativi generali e che deve necessariamente innalzare la figura del protagonista a quella di una divinità. Dal mio punto di vista, alcune scelte narrative non mi sono sembrate all'altezza, in sostanza bisognerebbe esaltare ciò che attribuisce verve e pepe alla serie, evitando di cadere nei classici stereotipi del genere, ma questa penso sia un'altra storia!
Il mio voto è 4,5!