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"Kanata no Astra": anime di dodici episodi del 2019 dello studio Lerche tratto dall'omonimo manga disegnato da Kenta Shinohara, già noto per "Sket Dance".

Trama: siamo nell'anno 2061, dove i viaggi spaziali sono possibili. La storia inizia con questo gruppo di nove studenti pronti a imbarcarsi per un campeggio nello spazio, quando qualcosa va storto e essi si ritrovano catapultati 5012 anni luce lontani dal loro pianeta senza equipaggiamento o risorse. La storia quindi vedrà i nostri protagonisti tentare un viaggio apparentemente impossibile attraverso lo spazio, per tentare di tornare a casa.

Direi di partire col parlare dell'unico elemento che potrebbe sfiduciare la visione e che aveva tratto in inganno anche me, ovvero la presenza di studenti come protagonisti della storia. Infatti, all'epoca, pensai che, se avessero optato per un cast più adulto e toni più cupi, la storia ne avrebbe giovato, e appunto il primo episodio (pur non essendo insufficiente) ti faceva pensare che alla fine avrebbero trattato il tutto col solito tema dell' "amicizia spicciola", proponendoci la solita minestra riscaldata.
Mai affermazione fu più sbagliata; infatti, già dall'episodio seguente cominceremo a conoscere i personaggi che verranno man mano tutti approfonditi, lasciandosi alle spalle quella prima caratterizzazione così abbozzata e riuscendo a costruire un legame vero tra di loro. Come detto, quindi, durante la storia avranno modo tutti di emergere, mostrandoci le loro personalità, dubbi, paure, abilità e sogni, riuscendo a farsi forza l'un l'altro e a risultare uno dei tanti punti di forza della serie (ribaltando così le prime impressioni avute ad inizio visione).
Anche la storia, man mano che si sviluppa, ci dimostrerà come quella trama, così lineare all'inizio, nascondeva al suo interno numerose sotto-trame, e grazie agli efficaci colpi di scena (mai messi a caso ma sempre coerenti con ciò che viene raccontato) e cliffhanger ci terrà incollati allo schermo desiderosi di sapere come andrà a finire.
Altro enorme punto di forza è senz'altro la presenza di un finale esaustivo e completo che non lascerà aperta nessuna delle sotto-trame, ma, anzi, in maniera logica le porterà tutte a termine, cosa ormai assai rara oggigiorno.

Anche dal lato tecnico nulla da dire: animazioni e fondali sono di buon livello, mentre la regia risulta sempre al top per tutta la durata della serie, riuscendo magistralmente a passare da situazioni più rilassate a momenti di pathos e tensione più concitati.

Insomma, una piccola gemma in grado con solo dodici episodi di proporci un serie autoconclusiva senza dimenticarsi pezzi per strada e condita da personaggi che impareremo ad amare durante la visione. Consigliatissimo.