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Come iniziare a parlare dell'anime dall'enorme potenziale che è "Kaiba", anime del 2008 diretto dall'eccentrico Masaaki Yuasa e prodotto dalla Madhouse?

È un racconto in parte incentrato sulle vicende di Kaiba, il ragazzo protagonista della vicenda, ma anche un caleidoscopio di emozioni e racconti corali che spazieranno in diverse vicende e personaggi, per mostrarci meglio il mondo in cui tutta la storia si volge.
"Kaiba" è un anime sperimentale, sci-fi e distopico, con una storia d'amore, con fortissime critiche al consumismo e allo sfruttamento del corpo per ogni tipo di uso: dalla bellezza, alla salute, al marketing e ben altro ancora. Con una colonna sonora capace di emozionare ogni volta: spesso mi sono trovata al punto di piangere (io che piango raramente, così come mi emoziono difficilmente e allo stesso tempo facilmente, a seconda dei temi trattati), perché la vita umana, quella vera e non il mero sopravvivere, e la sua dignità sono un essenziale fondamento dei miei principi morali.

Nel mondo di "Kaiba" i ricordi di una persona possono essere immagazzinatati dentro a dei microchip, e quindi il concetto stesso di vita viene stravolto, in quanto, chi può permetterselo, può trasferire il proprio Io in un altro corpo a proprio gradimento. Non si teme più l'invecchiamento e la bellezza, e il potere è alla portata delle persone più ricche. Infatti la discrepanza tra ricchi e poveri è abissale, dove spesso le persone bisognose si ritrovano a dover vendere i propri ricordi e persino il proprio corpo per poter mantenere sé stesse o i propri cari.
In tutto questo, seguiamo le vicende di Kaiba, un ragazzo che si sveglia nei bassifondi, senza ricordi, con un buco nel petto, un ciondolo contenente una foto sfuocata di una ragazza e un simbolo marcato sullo stomaco. Il suo viaggio lo porterà in giro per vari pianeti, scoprendo come funziona la società e incontrando vari personaggi con cui avrà interazioni più o meno profonde, con però degli svolgimenti drammatici che non potranno non catturarvi il cuore.

L'intero anime, di dodici episodi dalla durata classica di circa venti minuti, sarà totalmente fuori dai canoni, puntando molto sulle musiche belle e particolari, adatte a suscitare le giuste emozioni nei momenti più opportuni. I colori, lo stile del disegno e la regia saranno altrettanto particolari, con un tipo di disegno che ricorda in parte le opere del Re dei manga, Osamu Tezuka, e in parte i cartoni animati occidentali.
Lo stile narrativo sarà inizialmente gestito a episodi quasi separati tra loro, con sotto-trame delineate e auto-conclusive, ma con sempre una base di fondo di ciò che è la storia principale, cioè il percorso di Kaiba verso i suoi ricordi.
Ciò che vi verrà mostrato è un critica senza veli alla pornografia e alla mercificazione del corpo, alla perdita della propria umanità tramite la vendita dei ricordi e al concetto stesso di vita, dove, se si infrangono le regole, anche non pagando un biglietto per un viaggio in astronave, si finisce con l'essere condannati a morte senza pietà, con esecuzioni condotte seduta stante sul posto, davanti a tutti.
L'evoluzione di alcuni personaggi e del protagonista stesso saranno il fulcro della storia, dove un gruppo chiamato "Il Pensiero Unico" combatte contro il potere esercitato da colui che governa questo business del corpo e della mente.

Il mondo dei ricchi è impossibile da raggiungere per chi vive in povertà, in quanto le due realtà sono divise da una coltre di nuvole elettriche capace di cancellare i ricordi di chi le attraversa.
Qui abbiamo il sognatore Popo, un ragazzo dei bassifondi che sogna di poter prima o poi attraversare quella coltre invalicabile che lo separa da una vita lussuosa.
Ma conosceremo molti altri personaggi, che purtroppo per ragioni di spoiler non posso approfondire troppo: avremo Vanilla, un agente alle costole di Kaiba; Popo, che lo aiuterà a fuggire e sogna di vivere al di là delle nuvole; Chroniko, una ragazza povera costretta a vendere il proprio corpo; Neiro, una ragazza con l'obbiettivo di distruggere colui che governa questo sistema malsano; e molti altri, che accompagneranno il nostro protagonista.

Le atmosfere parlano di più delle parole stesse, tramite lo stile di disegno, i colori molto saturi, con forti contrasti, i suoni anche a volte distorti e le musiche ricche di sentimento o di tensione, a seconda dei momenti.

Concludendo, cosa altro posso dirvi di "Kaiba"?
Perché secondo me è un capolavoro, come non ne vedevo da anni?
Perché mi ha così catturato il cuore?
Fa leva sulle emozioni umane, quelle vere, quelle che smuovono le nostre azioni, che ci danno un senso alla vita. È una danza unica nel cuore di un mondo crudele, dove vi è ancora spazio per i buoni sentimenti e l'umanità, anche se ormai nascosti dallo sporco e dalla distorsione del dolore dettato dalla disparità e dal consumismo.
La crescita dei personaggi sarà poi una delle colonne portanti di questo viaggio, principalmente quella del nostro protagonista, man mano che riacquisterà consapevolezza di sé è di chi era un tempo.
Il concetto che ogni vita è importante sarà ribadito più volte, tramite immagini che mostrano un forte attaccamento alla propria esistenza. Ogni personaggio lotta per esistere, a modo suo. E, come fulcro di tutto, vi sarà l'amore, quello sincero, quello dove la complicità e la fiducia sono l'essenziale per superare ogni avversità insieme. Un qualcosa che ormai sperimento ogni giorno, da quasi undici anni...
Un inno alla vita e ai sentimenti, in un mondo marcio che però può rinascere dalle proprie ceneri.