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7.5/10
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"Kyokō Suiri", tradotto in inglese "In/Spectre", è una serie animata di 12 episodi tratta da una popolare Light Novel.
Il mio voto è 7,5 e i meriti maggiori vanno al settore tecnico.

Una valutazione di tutto rispetto ma il rammarico è grande. Il motivo è semplice, terminata la visione si ha la netta sensazione che l’anime non sia riuscito ad esprimere il vero potenziale dell’opera.

Pro: come già accennato il vero punto di forza è il grande lavoro del comparto tecnico nel suo insieme. Il character design è moderno e le musiche che ci accompagnano sono davvero accattivanti. L’ending cantata dal bravissimo Mamoru Miyano, doppiatore del protagonista, merita una menzione speciale. Le animazioni pulite e fluide, i pochissimi combattimenti sono trasposti in maniera esemplare. Anche la scelta dei colori ed i fondali sono davvero indovinati.

Trama: la storia si dipanerà in un Giappone pieno zeppo di creature fantastiche, proprie della tradizione giapponese, con cui i protagonisti dovranno confrontarsi per risolvere alcuni misteri. I due MC sono Kuro e Kotoko, un ragazzo ed una ragazza dai destini intrecciati. Entrambi sono apprezzabili come personaggi, intelligenti e soprattutto svegli sentimentalmente. Ho notato che dopo anni ed anni di protagonisti rimbambiti finalmente c’è la tendenza a creare ragazzi e ragazze vicini alla realtà. Le nuove leve non hanno più quel timore pudico, tanto caro ai vecchi autori giapponesi, nel parlare di sesso ed argomenti di coppia. Quando si parla di genere sentimentale è un aspetto a cui presto molta attenzione, perché non posso più sorbirmi 40 episodi per vedere una coppia tenersi per mano. I più esperti capiranno.

Contro: in ogni caso la nota dolente dell’anime è sicuramente il ritmo pachidermico della narrazione. Gli avvenimenti di questi 12 episodi sono assai scarsi e tutto scorre molto lentamente. A dispetto delle apparenze è un anime in cui l’azione è ridotta al minimo. Nel 90% dell’opera i personaggi parlano e si confrontano fra loro, la componente psicologica è molto forte. Di norma non lo considero affatto un difetto ma qui si esagera per i motivi che andrò ad elencare: gli stessi identici concetti vengono ripetuti fino allo sfinimento in tutte le salse per interminabili minuti. Episodio dopo episodio gli spettatori vengono spesso trattati come dei bambini. La paura degli autori di non essere compresi è evidente. Ammetto che spesso mi sono ritrovato ad urlare “Abbiamo capito!” al televisore. Adottando la strategia degli spiegoni ripetuti hanno sottratto alla trama tantissimo tempo. Non era necessario. Se a questo aggiungiamo un'antagonista con poco spazio e una trama principale molto nebulosa l’amaro in bocca può solo aumentare.

Nel complesso l’anime intrattiene ma senza il comparto tecnico d’eccellenza (seiyuu compresi) mi sarei addormentato a più riprese.