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10.0/10
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Nel 2014, il celebre studio Bones si cimenta nell'adattamento del manga di Adachitoka.

Non è mia intenzione dilungarmi sulla trama, che trovate in scheda, limitandomi a introdurre la natura del prodotto. "Noragami" si presenta inizialmente come un battle shounen sfociante nel dark fantasy, ma saprà fin da subito "tradire" (in positivo) le aspettative: dopo il primo minuto della puntata, infatti, ci verranno proposte una serie di gag in pieno stile Manzai, dove verrà fuori la vera natura del nostro esilarante protagonista Yato. Altalenando azione e comicità, la serie ci introdurrà diversi personaggi nel corso delle puntate, tra cui Hiyori, coprotagonista femminile che fungerà da abilissima tsukkomi, e Yukine, giovane spirito che diverrà lo Shinki della divinità, oltre che un vastissimo cast ottimamente caratterizzato, sia in funzione comica che non, che vi lascio il piacere di scoprire. Nonostante queste premesse, la serie propone una forte introspezione dei suoi personaggi, concentrandosi, in questo primo cour, sui tre protagonisti: pian piano si farà luce sull'oscuro passato di Yato, mentre Yukine dovrà imparare ad accettare la sua nuova natura, il tutto filtrato dagli occhi della semplice Hiyori, non a caso l'unico personaggio umano tra i protagonisti.

Il fulcro della serie è ovviamente Yato, che rimane per lo più avvolto nel mistero, ma senza che questo fatto risulti tirato per le lunghe, invogliando a conoscere sempre più le sue origini e le sue motivazioni, che scopriremo, come già detto, insieme ad Hiyori, tra avvenimenti felici e altri sicuramente meno, in un'eccentrica relazione che risulterà tutto tranne che banale o già vista.

La serie propone diversi rimaneggiamenti rispetto alla controparte cartacea, com'è evidente dal primo intero capitolo (di settanta pagine) riassunto nei soli primi tre minuti dell'episodio. Questa scelta è stata a mio avviso più che funzionale, rendendo il prodotto maggiormente scorrevole e dotandolo di una sua precisa identità, anche grazie ad alcuni episodi filler ottimamente riusciti.

Un elemento importantissimo in un fantasy urbano è il worldbuilding, perfettamente avvalorato dallo staff: la palette cromatica composta da colori accesi che caratterizza l'animazione è in pieno contrasto con i realistici ma suggestivi fondali in cui si muovono le vicende, contrasto ancor più netto nel caso degli Ayakashi spesso colorati al neon. Il character design è di un certo Toshihiro Kawamoto, chara-designer di "Cowboy Bebop" o "Gundam 0083", splendidamente animato dallo studio Bones, indiscusso marchio di qualità. La colonna sonora è invece di Taku Iwasaki, celebre compositore di "Gurren Lagann", il quale ritengo abbia saputo superarsi ulteriormente, grazie a delle splendide musiche orientaleggianti ed "eteree" che accompagneranno tutta la serie. È d'obbligo, inoltre, spendere anche qualche parola sul cast di doppiatori, composto da nomi del calibro di Hiroshi Kamiya, Maaya Uchida, Yuuki Kaji, Miyuki Sawashiro o Rie Kugimiya.

Detto questo, non posso far altro che consigliare a chiunque questa splendida serie, sia che siate amanti dell'azione a suon di sakuga sia che cerchiate una pura e divertentissima commedia.