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"Conan" è l'anime che ha fatto conoscere al mondo Hayao Miyazaki e la sua visione dell'anime come mezzo per far volare la fantasia (e uso volare non a caso, vista la passione del Maestro per il volo). Sì, lo conoscevamo già per "Heidi" e altri lavori minori, ma è in "Mirai Shonen Conan" che Miyazaki prende veramente in mano l'opera per renderla quello che è a tutti gli effetti un vero e propri capolavoro (e non a caso nel recente "Keep Your Hands Off Eizouken!" la protagonista decide di diventare un'animatrice dopo aver visto proprio una puntata di "Conan"...).

Si possono apprezzare molti dei temi che Miyazaki poi svilupperà in seguito nelle sue opere realizzate sotto il vessillo dello studio Ghibli (che non è solo il nome di un vento ma anche quello di un aereo bimotore Italiano della Seconda Guerra Mondiale...): il rifiuto della guerra, il vivere in armonia con la natura, la crescita personale, l'affetto e l'amicizia che possono cambiare anche cuori che sono inizialmente chiusi a tali sentimenti.
Una nota che vorrei fare è che molti scambiano il "vivere in armonia con la natura" di Miyazaki come semplice "rifiuto della tecnologia". Non è così, come anche è chiaro vedendo la passione di Miyazaki per gli aerei e per quella scienza che ci ha portato a compiere azioni una volta ritenute impossibili. Ma per Miyazaki la scienza non è qualcosa che deve sopprimere e dominare la natura, bensì qualcosa che ci aiuti a vivere in armonia con essa, facilitandoci la vita ma non distruggendo indiscriminatamente tutto ciò che ci circonda. Alla fine, la scienza è ciò che può salvare vite (il mezzo volante del Dottor Rao) oppure distruggerle (il bombardiere gigante di Lepka), è l'uomo che deve essere in grado di capire come usarla correttamente.

L'opera in sé è molto liberamente tratta da "The Incredible Tide" di Alexander Key, quindi ci sono ambientazioni e nomi simili, ma la storia cambia notevolmente, così come molti personaggi sono caratterizzati in maniera molto diversa (es.: Dyce) o sono totalmente nuovi. Narra quindi delle avventure di Conan, ragazzo nato in un futuro post-nucleare che vive in pace come un selvaggio su un'isoletta con suo nonno (in realtà non realmente imparentato con lui, bensì un ex-astronauta sopravvissuto per miracolo alla guerra). L'arrivo di Lana (Lanna), una ragazzina che viene da una cittadina rurale di nome High Harbor, che Conan ritrova svenuta in spiaggia, rompe la pace a cui Conan è abituato, visto che al suo inseguimento ci sono dei militari di Industria, città-stato i cui governanti stanno cercando di ricostruire la tecnologia del mondo passato, alcuni con scopi ben poco edificanti. Inizia così una girandola di avventure che porterà Conan e Lana a crescere, sperimentare gioie e dolori, e a cercare di salvare il mondo dalle mire di chi non ha imparato la lezione che la guerra non porta altro che morte e distruzione.

Nonostante non sia concepito come un anime "realistico" (Conan ha capacità superumane e - come si scoprirà in seguito - non è il solo ad avere caratteristiche speciali), la storia scorre eccezionalmente bene, l'animazione è (per l'epoca) grandiosa, e i temi sono trattati in maniera molto matura, sebbene sia chiaro che il target della serie sia quello dei giovani adolescenti. Qualche difetto c'è, ovviamente, ma largamente sorpassato da tutto il resto.

Tutto ciò rende questa "opera prima" descrivibile in una sola maniera: pura poesia.