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9.0/10
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Dopo molti anni passati a sentirne parlare decisamente bene, finalmente ho concluso "Banana Fish", iniziando dall'anime (avevo ovviamente sentito parlare molto bene innanzitutto del manga, ma sono contenta di aver iniziato dall'anime, in quanto il ridotto numero di episodi mi ha permesso di vedere la storia evolversi velocemente).

Attenzione: la recensione contiene spoiler

Già molte parole sono state spese sugli innumerevoli pregi di questa storia.
I personaggi, innanzitutto, sono tutti ben delineati e si finisce per affezionarsi inevitabilmente a ciascuno di loro, amici e nemici. I nemici sono forse un po' stereotipati, a partire da Papa Dino, e tutti inspiegabilmente attratti da Ash al punto da mandare all'aria dei piani a un passo dall'essere portati a compimento - questo, forse, è uno dei più grandi punti deboli della trama. Molto interessante invece Yut, le cui motivazioni sono più profonde e che ha uno degli archi narrativi che ho trovato tra quelli conclusi nel modo migliore in tutta la serie. Sono belle anche le dinamiche che si creano tra le bande, tra voltafaccia inaspettati e alleati improbabili.
Una nota di merito va a Sin, un personaggio davvero adorabile e che chiunque vorrebbe avere al suo fianco in battaglia - leale, coraggioso, forte, ma anche dotato di grande sensibilità, mette sempre al primo posto la squadra e il rispetto reciproco. Tra tutti i modi diversi in cui le persone si affezionano ad Ash nel corso della serie, l'affetto che Sin prova per lui è forse tra i più puri in assoluto.
Il modo in cui Eiji entra a far parte del gruppo è forse un po' forzato, ma le dinamiche che si creano a partire da quel momento sono tutte credibili e dai risvolti interessanti. Il lato fragile del carattere di Ash è ben raccontato attraverso la sua storia personale, così come il modo in cui i due diventano gradualmente l'uno l'ombra dell'altro.

La trama ha qualche leggera falla, che d'altronde è inevitabile in qualunque storia in cui uno sparuto gruppo di uomini riesca ad avere la meglio su una cosca mafiosa. Tuttavia la narrazione non ne risente, perché scorre fluida, a ritmo serrato, intrappolando lo spettatore di episodio in episodio. Fatico a definire uno "shoujo" quest'anime, se non per la componente sentimentale che è sì presente, ma in modo talmente lieve da rendere difficile persino accomunare la storia ad uno shounen ai: Ash ed Eiji sono anime gemelle, ma la loro relazione si ferma ad una profonda amicizia. E questo è molto giusto, perché i trascorsi di Ash uniti al rispetto che c'è tra i due avrebbero reso qualsiasi diversa evoluzione del loro rapporto forzata e poco credibile.

Il doppiaggio è ben fatto, chiaro, le voci intense e ben recitate. Le musiche aggiungono pregio alla narrazione, tra l'altro con delle opening ed ending davvero coinvolgenti. Ho apprezzato il fatto che, nonostante il ridotto numero di episodi, opening ed ending siano state modificate di pari passo con l'evolversi della trama. La caratterizzazione grafica, soprattutto dei primari e coprimari, è molto buona e ci si affeziona facilmente a loro anche grazie a questo.

*Segue spoiler sul finale*
Il finale è, e lo dico con dispiacere, ben fatto perché chiude la narrazione in modo coerente, portando a compimento diverse anticipazioni suggerite tra una frase e l'altra nel corso della serie, in maniera quasi inevitabile e con una sequenza davvero poetica.
Avrei certamente preferito un finale diverso, che avrebbe potuto essere altrettanto coerente e forse più giusto nei confronti di Ash, soprattutto dopo ciò a cui abbiamo assistito nel corso della storia. Ma la storia, così come la vita, non è sempre giusta.