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Attenzione: la recensione contiene spoiler

“Kanojo, Okarishimasu”, conosciuto anche come “Rent-a-Girlfriend”, è l’adattamento anime dell’omonimo manga che ha riscosso e riscuote un elevato successo tra il pubblico giapponese e non solo.

Ammetto che non ho iniziato quest’anime perché realmente attratto dall’opera in sé, ma perché ero molto curioso su come sarebbe stato trattato il “fenomeno sociale” delle ragazze in affitto. Essendo io interessato a tutto ciò che riguarda nel bene e nel male il Paese del Sol Levante e conoscendo abbastanza bene il servizio in questione, ho deciso di dargli un’occhiata.
Pur immaginando che fosse un’opera commerciale, davvero non mi sarei immaginato di trovarmi di fronte un prodotto così pessimo.

La storia parla di Kazuya, uno studente universitario fuori sede, mantenuto dai genitori, e fin qui ci sta, è così per milioni di persone nel mondo. Lui però, dopo una delusione amorosa, spende i soldi che gli concedono i suoi genitori per una ragazza in affitto, che, va ricordato, costa non meno di cinquanta euro l'ora. E fin qui, finché si tratta di una volta sola che potrebbe aiutarlo a riprendersi, ci potrebbe anche stare. Succede però che lui, durante questo “appuntamento”, prima fa una sceneggiata in pubblico a caso, facendo fare una brutta figura alla ragazza fino a quel momento gentilissima, poi le mette a caso una recensione negativa. Una persona veramente pessima.
Dopo varie vicissitudini, lui inizia ad usare più spesso il servizio della ragazza in questione, perché non ha il coraggio di dire alla nonna che quella non è la sua vera ragazza, spendendo così, per vigliaccheria, centinaia di euro per volta (dei genitori). Kazuya però è ancora innamorato dell'ex, ma il suo non è tanto amore, ma è solo “ingrifato” e, pur di annusarla, si fa maltrattare, bistrattare e insultare pubblicamente. Dopo dodici episodi egli non solo non ha mai detto alla nonna che Chizuru, la ragazza in affitto, non è la sua vera ragazza, ma ha utilizzato il suo servizio nelle più disparate occasioni.
Nella seconda parte della serie trova un part-time, ma continua comunque a sperperare denaro, non solo per lui: in un’occasione paga anche il servizio di Chizuru (che è una classe S dell’agenzia, quindi una delle più costose) per diverse ore per “aiutare” un suo amico.
Un altro dettaglio che desidero aggiungere è il fatto che durante la serie ci viene più volte mostrato lui che si masturba. La stessa ending è un palese riferimento all’atto. Una feccia, poco altro da dire.

Il problema di questa serie però non è solo lui, ma l’intero cast di personaggi, anzi, l’intera popolazione giapponese all’interno di quest’opera. Non può esistere una statistica precisa di questo dato, ma il Giappone è noto per essere il Paese dove, per varie ragioni che non starò qui ad elencare, si consumano meno rapporti sessuali, e dove le persone tendono in generale a reprimere le proprie emozioni e a chiudersi in sé stesse. Qui viviamo invece in un Giappone dove tutte le persone sono arrapate a livelli allucinanti. Tutte le persone non hanno nient’altro in mente, se non il sesso. Ciò però non rimane solo nella mente delle persone, ma si ripercuote anche nelle loro azioni. Non appena infatti viene mostrata una qualsivoglia ragazza all’interno dell’anime, tutta la folla intorno inizia ad esclamare: “Guardate quanto è bella”, “Che gambe incredibili”, “Che bel seno”. Una continua reificazione del corpo femminile.
Oppure, nel caso in cui una ragazza si trovi con un ragazzo: “Non è super carina?!”, “Quello sarà il suo ragazzo?”, “Si tengono per mano”, “Avranno già fatto sesso?”.
Un dialogo medio tra personaggi uomini è invece: “A questo mondo la cosa più piacevole non è il sesso con la propria amata, ma la sega che ci si fa dopo averci fatto sesso”.
Le frasi che vi ho appena riportato appartengono all’episodio 10, perché me le ero segnate, ma in ogni episodio si trovano dialoghi di questo tipo.
Questa “libido esagerata” però non rimane solo nelle parole, ma purtroppo si ripercuote anche nelle azioni delle persone. Non parlo solo delle simpaticissime gag in cui il protagonista inciampa e si ritrova a palpare i seni delle malcapitate, ma nell’episodio 11 una ragazzina sta addirittura per venire violentata da un gruppo di ragazzi all’interno di una sala da bowling. Viene per fortuna salvata dal nostro protagonista che, però, due minuti dopo aver evitato che ella venisse violentata, si eccita perché lei sta mangiando il gelato...
Io ci trovo poco da ridere in tutto ciò, ma fate voi...

Rimanendo sempre in tema reati, neanche Kazuya si salva.
Come detto prima, il suo non lo considero amore, aveva un forte desiderio di andare a letto con la sua ex, mentre durante la serie sviluppa un’ossessione per Chizuru, che si trasforma in stalking vero e proprio.
Nell’episodio 8 accade che, mentre è in giro perché cerca lavoro, vede Chizuru insieme a un altro ragazzo... e si ingelosisce. Ricordiamo però che non solo i due non hanno alcun tipo di relazione, ma il lavoro di Chizuru è proprio quello della ragazza in affitto, quindi è normale vederla in compagnia di altri ragazzi. Fatto sta che il protagonista li pedina per tutta la giornata. A fine serata, si fa scoprire e si giustifica spiegandole tutte le fantasie assurde che si era fatto sul tipo, che si rivela alla fine essere comunque un suo collega di lavoro. Lei, dopo aver scoperto di essere stata seguita per tutto il giorno, non solo si arrabbia veramente poco, ma gli consegna anche il regalo di Natale. Come se non sia successo nulla.
E mi immagino tutti coloro a cui piace quest’opera ridere perché: “Ah ah ah, l’ha pedinata per ore e ore e poi si è fatto scoprire... ah ah, bravissima Chizuru che l’ha perdonato!”. No ragazzi, no. È un reato, è un messaggio sbagliatissimo che non ha niente a che fare con l’amore.

Come detto prima, il protagonista non è affatto l’unico personaggio pessimo della serie.
Proviamo a vederli un po’ uno a uno.
Mami: è assolutamente una feccia umana anche lei. Se però le azioni del protagonista hanno come obiettivo quello di mettere il suo organo sessuale in qualche buco, le azioni di Mami sono assolutamente immotivate e sembrano avere come scopo soltanto quello di tentare il protagonista, un giorno denigrandolo pubblicamente, un altro giorno invece baciandolo, perché... boh.
Ruka: è pazza, è completamente pazza. Se il protagonista e Mami sono fecce, lei invece è da rinchiudere in qualche istituto di cura. Anche lei è una ragazza in affitto, lavoro che ha intrapreso perché cercava una persona di cui innamorarsi. Non come le persone normali però, ma avvicinandosi a un ragazzo e guardando che valore gli dà il cardiofrequenzimetro del telefono... Il suo battito cardiaco aumenta quando si ritrova vicino al protagonista, che da quel momento diventa vittima delle ossessioni di questa ragazza, che arriva a ricattarlo pur di far sì che entrambi si mettano insieme. Una volta avvenuto il ricatto, non si accontenta e continua a tormentare le vite del protagonista (un po’ godo però...) e di Chizuru.
Chizuru: teoria vuole che sia l’unico personaggio che si salvi, sempre professionale nel suo lavoro, anche molto disponibile ad evitare situazione spiacevoli nella vita privata. Il suo difetto è però quello di dare troppa corda al protagonista e di non mandarlo mai a quel paese definitivamente, come nel pedinamento che ho descritto sopra. La mia speranza è che questo comportamento derivi da un fine economico, sono tanti infatti i soldi incassati dalla ragazza per mano di Kazuya, ma verso fine serie inizia a essere mostrato che potrebbe non essere così...
Sumi: ultima ragazza, non ha alcun difetto, se non il fatto di essere una ragazza, per via del suo carattere non adatta a fare il lavoro di ragazza in affitto. Il perché si ostini a farlo nonostante esistano tanti altri lavori part-time non si sa, penso quindi sia un personaggio buttato lì per mettere varietà nel cast e negli episodi. Kibe: amico del protagonista, si avvicinerebbe alla sufficienza, in quanto mena Kazuya perché resosi conto anche lui di quanto pessimo egli sia. Oltre a ciò, però, anche i suoi dialoghi difficilmente non contengono parole diverse da “sesso” e “seghe”.
Shun: terribile anche lui. Ragazzo che desidera tanto (come tutta la popolazione in quest’anime, c’è poco da fare) annusarla, l’errore sta però nel fatto che durante la serie decide di pagare una ragazza in affitto e di organizzare un appuntamento a quattro con Kazuya e Chizuru soltanto per ‘flexare’ la sua “nuova ragazza” e per guardare il sedere di entrambe mentre indossano leggings. Ovviamente il tutto finirà male.
La nonna di Kazuya: fissata anche lei con il sesso, crede veramente che uno come il nipote possa stare con Chizuru.

Perché allora questa seria gode di un buon successo? Non voglio fare cattive considerazione verso chi la apprezza, ma ritengo che una percentuale di consumatori medi di anime stagionali si identifichi un po’ nel protagonista e nel suo desiderio di avere una ragazza, e pertanto li divertono le situazioni che si vengono a creare. A volte invece ho letto: “Lo guardo solo per le waifu”. Quindi, in un certo senso ammettono anche loro indirettamente che sia brutto. Oltre al fatto che considerare waifu Mami e Ruka fa sì che anche chi lo guarda per le waifu sia in realtà uno di quelli che si identifica nel protagonista.

Dopo tutte le critiche mosse finora, c’è da dire che l’anime gode di un buon comparto tecnico.
Animazioni nella norma e disegni sempre attenti a rendere “apprezzabili” fisicamente i personaggi.
Regia invece un po’ banalotta, così come il comparto musicale. Si salva l’opening, carina la canzone delle the peggies. Complimenti vanno fatti anche ai doppiatori, che, con la loro bravura nel recitare e nell’immedesimarsi nei personaggi, hanno contribuito a renderli “più realistici”, facendomeli detestare ulteriormente.

I comparti sopracitati hanno contribuito positivamente alla valutazione, che arriva a 4/10.