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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Questa recensione contiene degli spoiler dato che, in questo caso, credo sia impossibile recensire questo manga senza fare qualche spoiler sul finale (criticato quasi universalmente dai lettori), visto che è proprio a causa di questo, che l'opera perde più di qualche punto.

Disegni: a mio avviso il punto forte di questo manga, con Kei Sasuga che rende davvero vivide le emozioni provate dai personaggi, dotandoli di una espressività quasi reale.

Temi trattati: l'opera affronta varie tematiche attuali, dall'omosessualità all'abuso di droga, dalla depressione che si manifesta in diversi modi, dal semplice non riuscire a fare la cosa che più si ama fino ad arrivare a provare a togliersi la vita, al tema della solitudine, proseguendo poi col senso di impotenza provato quando si è vittima di stalking.

Personaggi: personaggi ben caratterizzati soprattutto dal punto di vista psicologico, con una evidente crescita di tutti (non solo dei protagonisti, ma anche di alcuni personaggi secondari).

Trama: trama un po' lenta (forse a tratti troppo) e variegata che spazia, come anticipato, anche a tematiche importanti. Il problema della trama è, purtroppo, il finale: non critico la scelta dell'autrice di decidere quale sorella, alla fine della fiera, verrà scelta, semplicemente ritengo il modo in cui viene fatto troppo "nonsense". Capitoli e capitoli di evoluzione del rapporto tra Natsuo e una delle due sorelle e poi, quando tutto sembra avviarsi verso una degna conclusione con un matrimonio in preparazione e una bimba in arrivo, si passa alla scelta di non sposarsi e di crescere la bimba insieme ma come fratello e sorella, scegliendo oltretutto di badare per anni ad una persona in coma semi-irreversibile, con la speranza che un giorno si risvegli. Tutto questo per la motivazione che "lei ti ama da più tempo, quindi è giusto che tu stia con lei. Anche perché io tanto ho anche la bimba, lei invece se non ha te non ha nulla." Senza considerare poi, in un manga che ha trattato enormemente i problemi psicologici, i probabili problemi di confusione che potrebbe avere in futuro quella bambina, relegando il tutto a "adesso che ti sei ripresa è meglio che ci trasferiamo dato che la bimba è in quell'età in cui inizia a fare domande".

Peccato perché, con una conclusione più assennata, avrei dato all'opera un voto decisamente più alto.