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7.5/10
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Buongiorno, siamo qui con il rappresentante dello staff del film "Fireworks". Intanto grazie per il tempo che ci sta dedicando. Iniziamo con la prima domanda: "Da dove nasce l'idea del film?"
- Grazie a voi per l'intervista.
Beh, l'idea è nata molto spontaneamente durante un pomeriggio di primavera inoltrata. Eravamo tutti indecisi su che film fare, e non avevamo una vera direzione. Poi qualcuno ha acceso la TV, dove stavano dando il primo film di Hosoda (n.d.r. "La ragazza che saltava nel tempo"). Tutto ci è apparso subito più chiaro e brillante, e così abbiamo deciso che il nostro film sarebbe stato proprio così. Chiaro e brillante.

"Si nota subito la grande attenzione alla parte grafica molto cristallina e minuziosa, come avete fatto a realizzarla?"
- Abbiamo dato molta attenzione all'acqua. Essendo che era estate, faceva molto caldo e di conseguenza bevevamo molta acqua. Poi il periodo delle piogge, un casino, guardi; e ancora acqua. Insomma, ogni volta che giravamo per strada con i disegni, tornavamo in ufficio che erano umidi; quindi, quando abbiamo portato tutto su PC, è venuto fuori quello che avete visto anche voi.

"Parliamo della storia, l'idea dei piani temporali da dove è arrivata?"
- Abbiamo scoperto che questa trovata dei piani temporali è stata usata in molte produzioni, per cui ci siamo semplicemente domandati: "Perché non lo possiamo fare anche noi?" Insomma, anche "Steins;Gate" volendo assomiglia un po' all' "Endless Eight", ma non mi pare che nessuno abbia contestato per questo.
Sull'uso della parola 'se' e dei vari scenari probabili, una persona ci ha fatto notare come la vita sia fatta di scelte, ma che la storia non si scriva con i se. E soprattutto che con i se e con i ma non si va da nessuna parte. In fin dei conti non volevamo davvero finire nel lato della storia in cui non realizziamo questo film.

"Lo svolgimento della storia può sembrare caotico nella prima parte, e anche i dialoghi sono molto vaghi. Cosa vi ha portato a questo risultato?"
- Grazie per questa domanda. Ci tengo a precisare che i doppiatori sono stati pagati adeguatamente con regolare fattura e quindi credo di poter esternare il mio pensiero dicendo che, a onore del vero, non erano molto preparati. Questo senso di vago è proprio dovuto a una mancanza dei doppiatori, che arrivavano in sala con i fogli bagnati dalla pioggia. Di conseguenza tutti i copioni risultavano quasi illeggibili. I dialoghi che sentite sono quello che sono riusciti a salvare dalle loro copie. Purtroppo a volte risultano ripetitivi. Ma di comune accordo abbiamo pensato di rispondere a questo problema con una motivazione molto pertinente.

"Sentiamo, sono davvero curioso."
- Mi fa piacere avere stimolato la sua curiosità.
Siccome il film in alcune parti è, quasi necessariamente, ripetitivo, abbiamo pensato che battute ripetitive fossero in qualche modo rappresentative delle sequenze che venivano mostrate. Insomma, aiutano a dare questo senso di ciclico.

"Le ruote delle bici, le pale eoliche, le gocce, i fuochi, la sfera su cui ruota il perno dell'intreccio... la figura del cerchio è stata molto d'ispirazione."
- Sì, esatto. Abbiamo usato molto quella figura. È un leitmotiv nel film. All'inizio doveva intitolarsi "Ring of Fire" il film, ma, per motivi di copyright che ancora non ho ben capito, non si è potuto fare.

"Un'ultima domanda, se permette. Vedendo il film, mi è sembrato che alcuni passaggi/scelte dei personaggi siano forzati, non sempre credibili insomma..."
- Esatto. È una scelta stilistica precisa che abbiamo adottato.
Può immaginare anche lei che i ragazzi di dodici/tredici anni sono individui ancora estremamente volubili. Ora sono chiusi e riservati, ma basta che voltino l'angolo e con la persona giusta possono diventare espansivi; più di quanto loro stessi immaginino. Ecco perché a volte sembra che i personaggi agiscano un po' come schegge incontrollabili, è davvero dura tener loro testa.

"La ringrazio molto per il tempo concesso, buon proseguimento con i vostri progetti futuri."
- Grazie mille, anche se a dire il vero non abbiamo le idee ancora chiare su quale sarà il nostro prossimo soggetto. Lei per caso, ha un film da consigliarci?

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Si intende che quello scritto sopra è una fantasia, un'estremizzazione umoristica delle impressioni che ho ricevuto dalla pellicola. E di alcune risposte goliardiche che mi sono dato.
Tuttavia, il film è carino. Anche in pieno inverno mi ha trasportato per un po' in una giornata estiva in riva al mare. Dolcino e ingenuo. Quasi mai davvero serio, ma nemmeno così scanzonato e leggero.
Lo rivedrei? Mah, perché no, quasi quasi...