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4.5/10
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Il Drago Rosso, la divinità del paese di Nil Kamui è impazzito e ha cominciato a devastare il regno. Intanto Kouran e Donatia si spartiscono Nil Kamui e tramano uno alle spalle dell'altro per averne l'egemonia. È oramai l'anno 3105 dell’era brillante e un gruppo di rivoltosi trama per rovesciare il governo fantoccio che Kouran e Donatia hanno istituito per governare Nil Kamui. La missione di riunificare il regno e guidarlo verso un futuro radioso cade sul figlio della corona, il giovane ed ingenuo Ibuki. Quest'ultimo accetta il patto con il drago rosso e si mette in viaggio insieme a membri delle altre nazioni, uniti in una squadra per uccidere il drago rosso.

La trama fondamentalmente non è nulla di nuovo. Il giovane erede al trono del regno deve riconquistarlo dagli usurpatori per riportare pace e giustizia; la solita storia fritta e rifritta. Nonostante questo vi sono degli elementi interessanti, come le varie tipologie di magia di stato, le esistenze simbiotiche, i draghi ed i loro poteri. L'inizio si prospetta piuttosto interessante, ma questo stesso interesse sciama di episodio in episodio per diverse ragioni. La regia e lo svolgimento stesso dei fatti diviene banale ed incoerente con sviluppi decisamente poco realistici. Buchi di trama, incoerenze ed spiegazioni mancate, come l'inizio nel quale ci catapultano nel mondo senza spiegare nulla. A metà di ogni episodio viene messo un testo lunghissimo e noioso da leggere che spezza la narrazione e spiega particolari più o meno importanti per il mondo. Un finale semi aperto senza lode e senza grande infamia, banale e noioso. Ambientazione un po' interessante ma poco sviluppata e blanda nello svolgimento.

I personaggi principali che quelli secondari hanno dei character design davvero belli e particolareggiati. L'aspetto grafico è davvero ben fatto. Vi è un gran numero di personaggi secondari che, a mio parere incasinano non poco la narrazione e rendono un po' difficoltoso seguire i fatti. Questi stessi personaggi sono davvero molto poveri e banali, fatta eccezione per Swarō Kratsvari e Eiha. Interessante Lou Chenfa, peccato che non sia stata sviluppata a dovere. Per il resto anche il protagonista, Ibuki è banale e parecchio infantile, ingenuo, perbenista ed insopportabile senza contare che non vi è nessuna crescita durante tutta l'opera. Ci mancava la psicopatica Inori: senza alcun motivo che non si sa come e quando è lei ad aver scatenato la follia del drago.

Il comparto tecnico nel suo complesso è più o meno sufficiente. Apprezzabili gli effetti speciali.

In conclusione un'opera che gestita diversamente avrebbe potuto essere decisamente migliore, purtroppo però si annovera tra gli anime mediocri, protagonista banale, troppi personaggi secondari, piatti e di contorno.