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Nelle intenzioni iniziali di questa opera c’era sicuramente la voglia di staccarsi un po’ dalla classica romcom shonen, in fondo abbiamo protagonisti adulti che frequentano il college e un tema centrale legato al “noleggiare” una ragazza, pratica insolita ma molto diffusa in Giappone (e non solo) purtroppo questo tema così particolare non viene per niente approfondito all’interno nel corso della storia, ha solo il solito risvolto già visto di trasformare un amore “falso” in un amore vero e proprio.
Tematiche a parte il problema principale di quest’opera risiede sicuramente nel suo Ritmo narrativo, i personaggi e la storia fanno un passo avanti e quattro indietro, tanto che sembra di ritrovarci in un vero e proprio loop... abbiamo capitoli e situazioni che si ripetono in continuazione anche a distanza di pochissimi capitoli, veri e proprio capitoli esattamente identici... per fare un esempio lampante basta guardare il nostro protagonista, ci saranno una trentina di capitoli in cui ogni volta che vede la bella Chizuro vestita in un qualunque modo inizierà a guardarla, esaminarla e praticamente la scannerizza da testa a piedi... elogiando e descrivendo a dettaglio il mondo in cui è vestita, il suo stile, le sue forme, i suoi capelli, la sua presenza angelica, quanto è bella, perfetta ecc... arrossendo, buttando occhiatine mentre fa la scena muta, questi capitoli e situazioni continuano a ripetersi in modo disarmante e praticamente sfiancante per il lettore, medesima cosa per i capitoli dei dubbi del protagonista (in capace di evolversi in maniera concreta) e negli appuntamenti o situazioni con le varie ragazze... Infatti purtroppo anche andando ad analizzare gli altri personaggi si ricade in comportamenti ripetitivi e progressi quasi inesistenti:
-Chizuro sarà un continuo di passi da formica nell’ammettere i suoi sentimenti nonostante il protagonista faccia i salti mortali per lei, si passa praticamente a fasi al limite del ridicolo da “è solo un cliente, un cliente importante, un amico, grande amico, non mi piace” fino addirittura a frasi praticamente assurde del tipo “non non mi piace”, insomma un personaggio estremamente ermetico messo in una narrazione già lenta di suo.
-Ruka personaggio poteva rivelarsi interessante, data la sua condizione particolare nel soffrire di un battito cardiaco lento o irregolare e nel cercare la persona in grado di farle battere il cuore forte, purtroppo viene messo subito in chiaro che non ha alcuna possibilità data l’ossessione del protagonista verso Chizuro, infatti l’autore la utilizza esclusivamente come “cockblock” per arrestare bruscamente qualunque sviluppo tra i due protagonisti e tirare letteralmente il freno a mano intromettendosi.
-Mami personaggio contorto, viene utilizzato come cattiva della storia ma il mangaka non si sofferma neanche un attimo a spiegarne per bene le motivazioni e anche lei viene giusto ritirata fuori quando fa più comodo per fare da ostacolo a gli sviluppi.
-Rumi in fine senza alcuno scopo narrativo, senza alcun dialogo e tirata fuori solo per far sentire meglio il protagonista con sé stesso quando serve, c’è di positivo che almeno il personaggio non parla quindi non dice neanche niente di stupido, ma resta rilegata al ruolo di comparsa quasi mascotte giusto per dare un clima di “carineria” alle situazioni.

Insomma il manga è un continuo di progressi lumaca, passi indietro e personaggi usati in modo ciclico e solo per necessità, tutto è in funzione del rallentare il più possibile una storia che poteva concludersi in 100 capitoli e che invece supererà abbondantemente i 200.
Anche il paneling non aiuta a spezzare il clima e la sensazione di continua ripetitività che circonda il manga, infatti il mangaka nella maggior parte dei capitoli riutilizzerà lo stesso schema visivo mettendo a fine del capitolo una doppia pagina senza sfondi con solo una frase che dovrebbe avere un qualche impatto significativo (ma che non ha dato la mancanza di progressi concreti) o creare continui ma falsi cliffhanger.
Nonostante questo problema bisogna però fare i complimenti al disegno del manga, davvero ottimo ma soprattutto al character design, c’è in particolare un grande impegno, attenzione e ricerca da parte del mangaka nella cura dell’abbigliamento delle protagoniste (sempre diversi e vari) e nelle acconciature, oltre a tutto questo c'è anche molta cura nell'espressività visiva dei vari personaggi.

Insomma "Rent a girlfriend" è una romcom decisamente deludente, con un tema principale interessante ma che viene praticamente inutilizzato ne esplorato a fondo come meriterebbe. Un manga con protagonisti adulti a cui però è stata data una mentalità da ragazzini incapaci di una crescita costante e decisa, ma soprattutto con uno dei ritmi narrativi peggiori che io abbia mai letto. Da evitare.