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Nonostante sia uno scarsissimo conoscitore del franchise di appartenenza, “Pokémon: Detective Pikachu” è un prodotto che mi aveva suscito un certo interesse fin dal tempo della sua uscita nei cinema e ho approfittato della recente trasmissione in TV per poterlo visionare. A conti fatti si tratta di un prodotto perfettamente comprensibile anche agli occhi di chi come me sa poco o nulla di questo mondo, visto che la storia che ci viene raccontata è totalmente autonoma. Al tempo stesso però, è evidente che il film contiene comunque molti dettagli e omaggi che probabilmente solo i fan sapranno apprezzare.

Ad ogni modo, credo che l’aspetto più riuscito di questa produzione sia il lato tecnico. La qualità della CGI dei Pokémon in particolare è davvero sorprendete, in grado da sola, di dare una credibilità al contesto in cui si susseguono le vicende. Se la CGI fosse stata mediocre, inutile dire che il film non avrebbe mai funzionato, indipendentemente dal tipo di storia e di narrazione. Insomma, una realizzazione tecnica di buon livello ha permesso al film di godere di un contesto ben ricreato e inaspettatamente realistico.

A non avermi convinto invece è la trama. Non l’ho trovata pessima, però anche se di base ci poteva stare, lo sviluppo delle vicende è davvero troppo banale e scontato. Fortunatamente, la sola presenza di Pikachu, che funge anche da spalla comica, aiuta a reggere un livello di intrattenimento che in alternativa sarebbe stato abbastanza basso. In generale tutti i personaggi, lui escluso, sono discretamente piatti e stereotipati.

Insomma, “Pokémon: Detective Pikachu” è stato in grado di mettere in scena un mondo fantastico rendendolo credibile perfino per una storia noir, ed essendo questo un compito molto difficile, credo basti alla pellicola per aggiudicarsi la sufficienza, ma non posso spingermi oltre, essendo rimasto progressivamente meno interessato alla storia man mano che essa si sviluppava.