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9.5/10
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"Sonny Boy" è quel tipo di anime che, una volta finito, ti lascia quella sensazione di vuoto che è difficile definire piacevole, ma di cui comunque non vorresti liberarti.

Tecnicamente, potrebbe essere classificabile come isekai, in quanto i protagonisti si ritrovano in quello che sembra essere un altro mondo, ma condivide ben poco con la maggioranza degli altri appartenenti al genere. Descrivere la situazione dei protagonisti come "andati alla deriva", seppur vago, è quanto di più calzante si possa dire, nel senso che evoca la giusta immagine mentale. Andare alla deriva: "essere trascinati dalla corrente, subire passivamente gli eventi, lasciarsi andare, abbandonarsi". Pur evocando l'immagine giusta, non posso non puntualizzare che sono molteplici le occasioni in cui i protagonisti si "oppongono alla corrente".

Che piaccia o meno, non c'è dubbio che si tratti di qualcosa di molto originale. Parliamo di un'originalità tanto coraggiosa quanto rischiosa, perché inevitabilmente, quando ti allontani dalla strada battuta, non sai quanti potranno o vorranno seguirti, e credo che chi ci ha lavorato ne fosse consapevole e gli andasse bene così. Lo show non ti tiene per mano. Ti dà gli elementi per capire, ma è veramente facile sul momento non farci caso, il che rende molto soddisfacenti le volte in cui non te li perdi. Non tutto però è fatto per essere capito, risolto.

Più si avanza, più si va alla deriva, più le regole e la logica perdono di importanza, lasciando sul palcoscenico gli esseri umani. Paradossale come, pur essendo in un mondo caratterizzato da elementi degni dei peggiori "trip da acidi", l'aspetto umano sia ben più forte e "vero" che in molte altre opere ambientate in contesti "normali". L'assurdo non lo falsa, lo enfatizza.

A livello di tematiche, oh (sonny) boy!, qualcuna è abbastanza chiara ma altre... Non ho dubbi che quest’anime finirà tra le "gemme nascoste" e ogni tanto verrà pubblicata una nuova analisi per tentare di spiegarne il "vero significato". Non preoccupatevi però, come ogni opera d’arte che si rispetti, non è strettamente necessario sviscerarne ogni mistero per poterla apprezzare.

I personaggi sono vari e interessanti, così come le ambientazioni. Graficamente, lo stile strizza un po' l'occhio al passato e il risultato è veramente godibile, nonché perfettamente adatto al tipo di storia. Anche il comparto sonoro è lodevole, sia di per sé sia per come è stato usato (o non usato!).

In definitiva, non è un anime per tutti, ma, se è per te, ti piacerà molto, e alla fine farai fatica a dirgli addio. A questo riguardo, le ultime parole della OST durante i titoli di coda non saranno di aiuto: "...don't say goodbye".