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Shinigami Bocchan to Kuro Maid
Versione Completa

Che cos’è e di che cosa parla

“Shinigami Bocchan to Kuro Maid” è una serie anime dell’estate 2021, prodotta dallo studio J.C. Staff e basata sull’omonimo manga di Koharu Inoue.

Per cominciare, si prenda un’ambientazione, la più piatta e casuale possibile; si aggiunga un pizzico di tardo Ottocento (senza dettagli o riferimenti d’alcun tipo); una spolverata di stregoneria lì, un po’ d’esoterismo che non guasta mai, si condisca poi il tutto con una leggera nota ecchi. Ecco a voi la trama...
Bocchan, il nostro protagonista, è lo sfortunato primogenito di una famiglia nobiliare. Spensierato in infanzia, viene suo malgrado maledetto da una strega e costretto a una vita da recluso. L’incanto è semplice, quanto crudele: qualsiasi creatura vivente toccata da lui andrà incontro a una rapida morte. Ripudiato dalla famiglia, in quanto inadeguato a governare/dialogare con la nobiltà, respinto dagli amici e temuto dalla popolazione, lo “shinigami” (così viene amorevolmente chiamato) vive isolato in una villa di periferia, con la compagnia di Rob, vecchio e miope maggiordomo, e di Alice, silenziosa ma audace cameriera che lo provoca costantemente con allusioni sessuali. Peccato che Bocchan, per quanto ami e sia attratto dalla ragazza, non possa far altro che limitarsi a guardare (e soffrire), ma forse c’è un modo per spezzare la maledizione... riuscirà a tornare libero?

Cosa contiene questa serie

Ben poco, in realtà. La trama, pur presentando più di uno spunto interessante, finisce per arenarsi in un battito di ciglia, con un pacing stile moviola. L’evoluzione, inoltre, è inesistente, con una gigantesca batteria d’episodi autoconclusivi che non portano nulla ai fini della storia. Ci sarebbe una maledizione, una nobile famiglia divisa, una madre severa e un padre morente. A questo poi si aggiungono streghe, occulto e non per ultima una storia d’amore impossibile tra Alice e l’impacciato Bocchan. Tutto questo rimane non solo incompiuto, ma nemmeno sviluppato. Buttato lì, quasi a voler dire “Hey, guarda che storia complessa e articolata”, salvo poi ‘trollare’ lo spettatore con dodici episodi di nulla cosmico. A prescindere da un’eventuale season 2, questi primi dodici episodi non hanno (quasi) alcun motivo d’esistere: la love story è consolidata fin dai flashback, l’unico “colpo di scena” è stato un protagonista che, dopo undici episodi, ha finalmente mandato a quel paese la madre... perché uno dovrebbe sprecare oltre duecento minuti della propria vita per una storia già consolidata in partenza?
L’ambientazione, tardo ottocentesca, è un’altra nota dolente. E lo dice uno che è grande fan delle storie ambientate in quel contesto storico. Nulla viene presentato, né tantomeno delineato. Ci sono solo tre luoghi: la tenuta di Bocchan, la tenuta della sua famiglia, il bosco delle streghe. Unica eccezione è la visita alla città, nel terzo episodio (forse, non a caso, il migliore dei dodici). Non si sa se il protagonista sia a capo di qualcuno/qualcosa, né quali siano le sue effettive proprietà. Per quanto mi riguarda, potevano ambientare questa serie in qualsiasi Paese occidentale in una qualsiasi epoca e non sarebbe cambiato un fico secco. Avrebbe quasi funzionato in un’ambientazione birmana, con le dovute correzioni. E questo non è un bene.
I personaggi sono una delle poche note positive (nel senso che non fanno pietà). Sono abbozzati, ma tutti discretamente originali: il protagonista è un simpatico connubio tra goffaggine e determinazione, peccato che la sua evoluzione psicologica si completi entro il terzo episodio, restando poi statica; Alice, fredda e pungente, possiede un lato molto dolce; Rob, l’anziano maggiordomo, è un bizzarro gentleman d’altri tempi; Viola, la sorellina del protagonista, è una loli con la passione per i vecchietti (Rob su tutti, suo sogno e desiderio proibito); Walter è il fratello minore del protagonista, a tratti patetico ma alla fine un bravo ragazzo; Caph è la strega tonta, mentre Zain è il suo bislacco (e un po’ pervertito) compagno. Gli unici personaggi ad avermi deluso sono i “villain” o, meglio, quella strega insipida che sembra conoscere qualcosa, ma poi... nulla di fatto. Un’antagonista del genere ha veramente poco senso, anche perché in dodici episodi lo spettatore verrà solo a conoscere che: odia il protagonista; ha il seno grosso (cit. Zain); non fa mai vedere il proprio volto. Ma in generale è il contesto della cabala, sulla carta la nota più interessante dell’opera, a deludere su tutti i fronti: buttata lì, a caso, senza un perché o un per come. Anche qui, potevano sostituirla con i Sette Nani, con il Leprecauno o col Ciciarampa e non sarebbe cambiato niente.
La comicità è... divertente, almeno all’inizio. Poi però, come uno disco rotto, ripete le stesse battute all’infinito, ammorbando lo spettatore. Mettiamola così: al primo episodio le provocazioni di Alice strapperanno qualche sorriso, al dodicesimo otterranno lo stesso effetto del farsi il solletico da soli.

Grafica/audio e altre informazioni utili

Le intenzioni sono “buone”, almeno sulla carta, poiché c’è un tentativo di conciliare il 3D con il 2D, ma il risultato è alquanto deludente. Le animazioni sono legnose, a tratti irritanti. Il mood “moviola” non aiuta a superare i (tanti) momenti morti, e le scene d’azione (poche, grazie al cielo) sono così goffe/innaturali da ricordare le demo dei giochi della prima Play Station (e forse, a confronto, perderebbero pure).
Le OST sono l’unica nota positiva dell’intero anime: limitate, ma efficaci, sono per la maggiore pezzi di musica classica, dal piano al violino. Carine le scene di Bocchan al pianoforte, che conferiscono atmosfera ad un background altrimenti vuoto. Complessivamente, si potrebbe definire la colonna sonora come la pezza che tenta di tappare, invano, i crateri di uno scafo avviato inesorabilmente agli abissi. Opening così così, l’ending l’ho trovata orecchiabile, ma qui son gusti personali.

Come visionare questa serie

Visionare quest’anime può essere difficile. Può tuttavia trovare impiego nei seguenti casi:
- Fan d’anime romantici alla ricerca di qualcosa di fiabesco e (molto) disimpegnato.
- Insonnia galoppante. In tal caso somministrare il suddetto anime prima di coricarsi. Attenzione: gli effetti soporiferi possono essere immediati.
- Feticisti delle brutte animazioni. In tal caso si raccomanda una bella maratona di questa serie, i cui frame faranno concorrenza agli orridi cartoni animati dei testimoni di Geova.
- Persone colpite dalla medesima maledizione del protagonista. In tal caso, per trovare una soluzione, si invita a proseguire con la lettura del manga, oppure si attenda l’eventuale seconda stagione.
A tutte le altre persone si sconsiglia la visione di questa serie: è un’improbabile accozzaglia d’idee confuse, troppo noiosa per cadere nel trash, troppo disimpegnata per esser presa seriamente, troppo mal animata per esser vista con lo scopo di rifarsi gli occhi. Può però avere un senso scaricarsi la colonna sonora. È ottima per studiare, per rilassarsi. Esistono comunque delle soluzioni migliori.

Possibili effetti indesiderati

Probabile noia durante la visione, si raccomandano al massimo uno-due episodi al giorno. In caso di sbadiglio perpetuo, sospendere immediatamente l’attività e coricarsi a letto.

Come conservare questa serie

Se si appartiene a una delle categorie sopracitate, conservare negli angoli più remoti del proprio scaffale, lontano da amici e parenti. Evitare con cura di menzionare suddetta serie, o peggio ancora suggerirla. Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Per tutti gli altri, conservare con cura nel cestino del desktop. Per coloro che avessero speso persino dei pecunia per il Blu-ray disc... potranno usufruire di un simpatico (?) posapiano. Si raccomanda comunque un uso più consapevole del denaro.