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Finora non ho mai scritto una recensione in questo sito, nonostante ormai sia passato qualche anno dalla mia registrazione, semplicemente perché non ne avevo mai sentito il bisogno e non ne avevo neanche voglia, mi limitavo a commentare gli episodi e poi finita lì. Questa serie però credo si meriti almeno un po' del mio tempo, per ciò che mi ha dato si merita di essere la mia prima serie recensita, scrivo la recensione nel giorno stesso in cui ho concluso la serie, sto ovviamente parlando di "Legend of the Galactic Heroes".

"Legend of the Galactic Heroes", in italiano La leggenda degli Eroi Galattici, abbreviata spesso in LoGH, non è una serie che abbia bisogno di presentazioni da parte di un giovincello che l'ha vista nel 2022: è la più lunga serie OVA mai prodotta, ben 110 episodi, usciti nel corso di circa un decennio, dal 1988 al 1997. La serie ha la fama, meritata a mio parere, di essere la migliore space opera mai trasposta in animazione e in generale, evento mai verificatosi dall'inizio della storia umana credo, è opinione comune che questa serie sia una delle poche, se non l'unica, serie anime a meritarsi davvero di essere chiamata capolavoro, sono infatti pochissimi coloro che dopo aver visto la serie non hanno gridato al capolavoro. Io sicuramente, come si vede dal voto, sono tra coloro che ritengono LoGH un gioiello, sì, un capolavoro. Vorrei però, nella mia limitata intelligenza, esprimere i motivi del mio giudizio, sia per invogliare uno spettatore che vorrebbe approcciarsi a guardare la serie, sia per scatenare ciò che ribolle nel mio piccolo cranio da quando, poche ore fa, ho terminato la serie.

Come metodo per organizzare le informazioni (troppe!) che riempiono la mia mente dividerò la recensione in punti, sei per la precisione, che saranno:
1) Descrizione generale, dove parlerò delle caratteristiche generali della serie.
2) Trama, dove parlerò dell'intreccio, i tempi della narrazione e della sua solidità, oltre che a parlare della divisione in stagione, parlando brevemente di ognuna di esse.
3) Personaggi, sarà la parte più lunga della recensione, dove andrò a parlare dei vari personaggi, i più importanti, sennò le mie mani si scioglieranno pur giovani, descrivendoli e dicendo cosa penso di loro tramite argomentazioni.
4) Tematiche, dove andrò a parlare in generale degli spunti di riflessione che la serie genera.
5) Comparto tecnico, dove andrò a descrivere brevemente le animazioni e poi facendo un dovuto appunto riguardo le colonne sonore.
6) Considerazioni personali sulla serie e sul finale, dove concluderò la recensione scrivendo ciò che penso senza schemi, concentrandomi poi sui miei pensieri riguardo il finale, lì farò diversi spoiler.


1) Descrizione generale. Parlare di LoGH è difficile, ma cercherò di descriverlo nel modo migliore possibile: LoGH è un'opera unica nel suo genere, che senza vedere la serie sembra non voler dire nulla, ma LoGH è questo, un'opera inarrivabile da qualunque altra, perché frutto di un lavoro certosino di 10 anni e passa, dove in 110 episodi della durata di mezz'ora ognuno viene raccontata una vicenda che non riguarda dei semplici personaggi, ma personaggi che superano la loro condizione e trascendono diventando persone, che provano emozioni, ridono, piangono, che hanno le loro convinzioni e si comportano come un essere umano. Esatto, perché il centro di questa serie non sono gli scontri, non sono gli intrighi, non è la religione, ma è l'uomo, l'uomo stesso che poi dà origine alle cose dette sopra, ma che sono delle derivazioni dell'uomo, ciò che la serie vuole descrivere è l'uomo e per fare ciò ci mostra, quasi fosse uno specchio, le vicende di diversi uomini, delle loro virtù e dei loro vizi, di tutto che ciò che è umano insomma. Ogni personaggio ha la propria personalità, le proprie convinzioni, esperienze passate, che lo rendono il personaggio che noi osserviamo, ma la serie non prova mai, in nessun caso a fare distinzioni fra personaggi "buoni" e personaggi "cattivi", non ci prova nemmeno, perché, oltre che inutile, sarebbe un ostacolo, i personaggi sono neutri, ci sono alcuni che stanno più simpatici, altri meno, altri ancora che solo a vederli ti verrebbe di prenderli a legnate in faccia, ma la serie non osa mai, nemmeno una volta dare giudizi oggettivi. Questo è LoGH, un racconto di uomini che compiono azioni e che ne pagano le conseguenze ma che continuano, come ogni uomo, a combattere per ciò che credono, potranno essere uomini virtuosi, dei codardi, degli infami schifosi, ma questa è l'umanità, la serie ci mostra l'umanità senza filtri, perché la più grande forma d'arte esistente alla fin fine è proprio l'uomo. Questo è il primo punto, fondamentale, per capire cosa sia LOGH e credo che quello che ho scritto fosse il massimo di ciò che potessi scrivere per descrivere LoGH in modo generale, insomma centrando il punto focale su cui baserò i restanti punti.

2) Trama. La trama di LoGH non ha senso scriverla, è già scritta nero su pixel nella schermata iniziale della scheda della serie, comunque, brevemente, la serie narra le vicende di potenze in conflitto tra loro, l'Alleanza dei Pianeti Liberi e l'Impero Galattico, e in particolare di due comandanti Yang Wen-Li dell'Alleanza e Reinhard von Lohengramm dell'Impero, due uomini tanto diversi quanto simili nel genio, che provano un profondo rispetto l'uno per l'altro ma che devono lottare ognuno con le proprie motivazioni. A loro poi si aggiungono i vari personaggi che ruotano attorno ad entrambi, che compongono l'enorme cast. Questa era la trama in breve ma ora andiamo a parlarne: LoGH è diviso in quattro stagioni, ognuna svolge diverse funzioni, partendo dalla prima, l'introduzione all'universo della serie e che presenta i personaggi principali, forse la più debole ma necessaria, continuando con la seconda e la terza, che hanno funzioni simili, rappresentando il centro della storia e che contengono alcuni tra i punti più alti della serie, andando a terminare con la quarta e ultima stagione, che conclude la serie in modo più che degno. La grandezza nella trama di LoGH è la meticolosità con cui essa è scritta, non ci sono buchi di trama, cose buttate a caso o qualunque altro difetto evidente che può esserci in una scrittura, in 110 episodi, sfruttati benissimo, viene a formarsi un intreccio solido che va pian piano in crescendo sfociando nella terza e quarta stagione, dove la maestosità della narrazione non può che causare una gioia immensa per ciò a cui si sta assistendo e allo stesso tempo una tristezza immane sapendo che non si vedranno mai più cose simili. Altro elemento pregevole è l'aver riservato interi episodi alla descrizione storica del passato dell'universo di LoGH, da appassionato di storia mi sono dovuto levare il cappello, perché non avevo mai una serie animata che si basasse su fondamenta storiche così accurate e ben descritte. Ultima cosa da notare è sempre la somiglianza tra l'Alleanza e i nostri USA e tra l'Impero e il secondo Reich tedesco finito nel secolo scorso, davvero delle belle chicche per gli appassionati di storia.

3) Personaggi. Ed eccoci arrivati al punto dove scriverò di più, ovviamente tratterò solo dei principali, su alcuni non mi potrò soffermare, ma parto con il dire che anche quelli di cui non parlerò sono personaggi pregevoli, umani anche loro e che non si meritano di essere disdegnati ma sfortunatamente non posso parlare di tutti. Allora, si parte dal fronte imperiale, ovviamente con il nostro caro "moccioso biondo", il giovane e ambizioso Reinhard von Lohengramm. Reinhard è un personaggio difficile da giudicare, inizialmente egli sembra freddo e maturo, ma accompagnato da una grande gentilezza, questi elementi che sembrano contrastare sono spiegati dalla sua infanzia, segnata dalla vendita della sorella Annerose da parte del padre come concubina del Kaiser Friedrich IV, Reinhard, molto legato alla sorella, dedicherà la sua giovinezza a liberarla, scalando i gradi nell'esercito per poter distruggere il corrotto impero della dinastia Goldenbaum. Reinhard può essere definito una grande fiamma, che brucia intensamente ma che propria per via della troppa intensità consuma la cera troppo velocemente, consumandolo dall'interno, l'ambizione di conquista di Reinhard, elemento che più lo caratterizza, non è che un modo per colmare il vuoto creatosi dopo la perdita delle persone a lui care, cosa che lo rende più che umano. Insomma, un degno protagonista, su cui ci sarebbe molto altro da dire ma credo di aver detto il necessario. Spostiamoci poi sull'angelo custode di Reinhard, il suo migliore amico Siegfried Kircheis. Sieg, così chiamato da Annerose, rappresenta la coscienza di Reinhard, fungendo da amico e consigliere del biondo, a cui è totalmente devoto ma che non esita a criticare quando sbaglia. Nonostante egli appaia poco, qui è difficile dirlo senza fare spoiler, rimane una presenza costante nella serie, vegliando su Reinhard durante tutta la sua vita, un ottimo personaggio, cavalleresco al punto giusto ma che riesce a sfondare lo schermo nella sua bontà, il finale della prima stagione rimane impresso. Se Sieg era la luce di Reinhard, allora Paul von Oberstein ne è l'ombra. Oberstein è un personaggio controverso, probabilmente il più misterioso dell'intera serie, e, lo dico fin da ora, è il mio personaggio preferito della serie. Oberstein, detto anche l'uomo dagli occhi artificiali, funge da consigliere di Reinhard, ma, al contrario di Sieg, non si trattiene nel consigliare piani spregiudicati, Oberstein è un uomo per cui il fine giustifica i mezzi e per lui la ragione di stato viene prima di ogni cosa, per questo è l'uomo più odiato dell'impero, dato che, tranne il suo fidato segretario Fellner, tutti gli altri ammiragli hanno come sogno segreto quello di ballare sulla sua tomba. Uomo freddissimo e apparentemente privo di qualunque umanità, Oberstein è però un personaggio molto più complesso di così, risultando uno dei personaggi migliori della serie, di lui poi parlerò anche nel punto sei dove farò qualche doveroso spoiler. Andando avanti troviamo le stelle gemelle, l'affabile Wolfgang Mittermeyer e l'ambiguo Oskar von Reuenthal. Mittermeyer, soprannominato Lupo della Tempesta, rappresenta il classico uomo medio, sposato, molto serio sul lavoro, profondamente devoto al suo Kaiser Reinhard, Mittermeyer è un personaggio apprezzabile sia nella sua lealtà verso i suoi amici sia nel rispetto verso i suoi nemici, insomma, un uomo onorevole d'altri tempi, la sua amicizia con Reuenthal poi è tra gli elementi migliori della serie. Reuenthal, detto anche Occhi ammalianti per via della loro eterocromia, è invece tutt'altro che un uomo medio, frutto di una relazione extraconiugale della madre, Reuenthal durante la serie compie un grande percorso, ponendosi varie domande sulla sua esistenza e maturando una grande ambizione, nonostante sia stato lui il primo ufficiale, escluso Sieg, a unirsi a Reinhard, che lo porta infine a ribellarsi al suo Kaiser. E' uno dei personaggi più complessi della serie, nonché uno dei miei preferiti, penso che la puntata 98 "Requiem senza fine" porti Reuenthal nell'Olimpo dei personaggi, davvero eccelso. Sugli altri ammiragli, come Muller, Bittenfeld, Mecklinger,ecc non posso dilungarmi, ma sono tutti nomi difficilmente dimenticabili, perché pur con un ruolo minore riescono a lasciare anche loro il segno. Passiamo quindi dalla parte dell'Alleanza, dove il primo è ovviamente il protagonista, il sempre pigro Yang Wen-Li. Yang è, senza tanti giri di parole, la rappresentazione della grandezza della serie, il personaggio più umano della serie, apparentemente pigro ma in realtà sveglissimo, Yang voleva fare altro nella vita, voleva diventare uno storico, ma le circostanze lo portarono a diventare un soldato per guadagnarsi da vivere, cosa di cui si pente fin dall'inizio, poiché, nonostante sembri un pigrone sfaccendato, egli è probabilmente la mente più brillante della sua epoca, l'unico che capisce la stupidità della guerra ma che, ironia della sorte, diventa ben presto uno dei più grandi strateghi dell'Alleanza, venendo attanagliato per tutta la vita dal rimorso delle persone morte sia per lui che contro di lui. Yang è come un vecchio amico che incontri ogni tanto, che ti comincia a parlare e tu vorresti non smettesse più, lodando il cielo solo per averti permesso codesto privilegio, mentre lui, sentendo ciò, si imbarazzerebbe, perché troppo umile. Questo solo per farvi capire la grandezza di Yang Wen-Li, senza di lui LoGH non sarebbe stato LoGH. Superando il grande Yang troviamo il suo allievo e figlio adottivo, il buon Julian Mintz, giovane che assiste in prima linea alla grandezza di Yang e che ne diventa poi il successore spirituale, cercando di fare il possibile per cercare di non sfigurare di fronte all'immensità del suo predecessore ma allo stesso tempo facendo ciò che solo lui sa fare, ottimo personaggio. Dopo di lui c'è il trio della risata, ovvero i tre personaggi più simpatici della serie, il mitico Walter von Schönkopf, il rivoluzionario Dusty Attemborough e il leggendario Oliver Poplin. Il primo è un uomo tutto d'un pezzo, comandante della Rosen Ritter e braccio destro di Yang prima e di Julian poi, amante delle belle donne, ha un passato travagliato, che accetta con serenità. È uno dei personaggi a cui ci si affeziona di più. Il secondo è invece un giovane scanzonato, sempre autoironico, grande condottiero, anche se non si direbbe, anche a lui è facile affezionarsi. Il terzo infine è la simpatia per eccellenza, Poplin è semplicemente fantastico, porta allegria ovunque e senza di lui la serie non sarebbe la stessa. Passiamo poi all'uomo più odiato da tutti gli spettatori, Job Trunicht, il presidente dell'Alleanza, caratterizzato da opportunismo e faccia tosta. Trunicht è, semplicemente, un uomo che desidera potere, paragonato da Reuenthal a una sanguisuga, sfrutta al massimo qualunque situazione o stato per il proprio interesse, è uno che solo vederlo fa venire voglia di prenderlo a sberle per ore, ma la rivelazione nel finale della serie lascia diverse enigmi sulla sua figura, anche se io credo che facesse tutto sempre per interesse personale. Si arriva infine ai due vecchi pilastri, il fiero Alexander Bucock e lo stoico Willibald Joachim von Merkatz. Il primo è la rappresentazione dei valori democratici, un vecchietto pieno di saggezza che funge da mentore spirituale a Yang, il suo commiato con il brindisi alla democrazia mi rimarrà sempre impresso. Merkatz invece è un'altra figura poco appariscente, più defilata, ma è anche il più devoto alla dinastia Goldenbaum, fuggendo nell'Alleanza per non sottomettersi a Reinhard, è uno dei più grandi ammiragli sotto Yang, rappresenta il militare vecchio stile di poche parole, molto bello il suo rapporto con il suo braccio destro Schneider. Arrivati alla fine devo fare menzione di Adrian Rubinsky, il capo di Phezzan, uomo che passa tutta la serie a complottare insieme alla bella Dominique e che mette la sua longa manus in quasi tutti gli avvenimenti della serie. Lo scopo di Rubinsky è il potere, per ottenerlo sfida il Kaiser in una guerra di sotterfugi, ma la fine di questo scontro sarà molto deludente, dimostrando nuovamente l'imprevedibilità della vita. Ho scritto fin troppo, ma era necessario, ora si va più spediti.

4) Tematiche. LoGH apre tante riflessioni, soprattutto politiche, una delle principali è sicuramente lo scontro tra democrazia e autocrazia, andando quasi a riprendere la frase del nostro ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini “È meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature”, ma senza dare una risposta definitiva, entrambe le forme di governo hanno i loro pregi e difetti, ma nell'esempio di Rudolph von Goldenbaum la peggiore delle democrazie spinge il popolo a desiderare la dittatura per sconfiggere la corruzione, argomento usato da Reinhard. Yang stesso, democratico convinto, non sarà mai così chiuso di mente da dire "la democrazia è bella, l'autocrazia è brutta" come Trunicht, riflettendo sempre sulle contraddizioni di queste forme di governo. L'estremismo causa sempre mali, da una parte abbiamo la guerra "sacra" di Trunicht contro l'autocrazia dove i cittadini vengono mandati a sacrificare la vita, dall'altra il regime dei Goldenbaum che usa i sudditi come fossero oggetti da usare a loro piacimento, il messaggio della serie è fin troppo attuale. Altra tematica è la religione, qui presente con il Culto della Terra, setta di squilibrati che vorrebbe rivitalizzare il dimenticato pianeta Terra, ma che non fa altro che sfruttare i propri adepti per ottenere il potere, in modo similare al cristianesimo nel tardo Impero romano, insomma, Marx direbbe "la religione è l'oppio dei popoli". Già solo questa breve parentesi fa capire quanto il livello di LoGH sia alto.

5) Comparto tecnico. Ho poco da dire, il comparto tecnico è davvero pregevole, animazioni in media buone, disegni anch'essi ottimi, insomma un comparto tecnico di tutto rispetto. Una nota va alle musiche, le opening e le ending sono tutte ottime, la terza opening soprattutto, ma ciò che mi ha stupito da appassionato di musica classica è che tutta la colonna sonora è presa dalle sinfonie dei più grandi autori, Wagner, Beethoven e Mahler, per esempio alla fine dell'ultimo episodio, l'ultima colonna sonora è la splendida decima sinfonia di Mahler, ho apprezzato moltissimo questo particolare che dà ancora più lustro alla serie.

Attenzione questa parte contiene spoiler

6)Considerazioni personali sulla serie e sul finale. Ed eccomi arrivato alla fine, ho le mani a pezzi, ma ne è valsa la pena, ora dirò un po' cosa ne penso, soprattutto del finale. Allora, la serie l'ho apprezzato moltissimo, mi ha emozionato, non avevo mai visto nulla del genere e penso, sfortunatamente, che mai ne vedrò, potrò solo rimpiangere ma allo stesso tempo ricordare con gioia i due mesi circa in cui ho visto la serie. Parlando del finale, partono gli spoiler, mi è piaciuto, chi è sopravvissuto ha avuto il finale che meritava, come Julian e Karin, mentre chi è morto lo ha fatto degnamente, come Reinhard e Oberstein. Penso che non scorderò mai le parole di Hilda agli ammiragli dopo la morte di Reinhard, brividi. Su Oberstein, ha fatto che la fine che voleva, con la morte ormai imminente del Kaiser probabilmente ha capito che il suo compito era terminato e ha mantenuto la parola data a Reinhard, quella che se necessario si sarebbe sacrificato per lui. La sua morte però mi ha colpito per le sue parole finali, mi è piaciuto che alla fine Oberstein abbia mostrato un minimo di umanità, la stessa che lui aveva sempre evitato e quasi temuto, probabilmente per via della sua condizione e delle ingiustizie subite fin dall'infanzia, mi è piaciuto davvero che abbia dedicato le sue ultime parole al proprio cane, forse il simbolo dell'umanità rimastagli. Rimarrà comunque il mio personaggio preferito della serie. Sulla scena finale, ho avuto i brividi quando Mittermeyer ha detto a Felix "Ma come, anche tu?", la serie chiude il cerchio con la mano verso la galassia, ricollegandosi all'ambizione di Reinhard e a quelle delle future generazioni, poetico. Chiudo la recensione ringraziando i lettori per il tempo speso a leggerla e li invito a guardare la serie non ve ne pentirete.

"La Leggenda è finita, la Storia ha inizio." Addio, Eroi Galattici.