logo GamerClick.it

-

"Io ho qualcosa, che gli altri non hanno
Io so qualcosa, che gli altri non sanno

La tengo stretta nella mia mano
E se la schiudo, lei vola lontano."

Queste parole della sigla de "La balena Giuseppina" centrano il punto di cosa significhi l'avventura della crescita. Choppy (Santiago in originale) è un bambino di Madrid di una decina d'anni; non è molto compreso dai suoi genitori, i quali in certi momenti sembrano mettere in dubbio che sia un ragazzo normale. È invece molto amato e capito dalla nonna, a cui è legatissimo.
Diventare grande non è smettere di aver paura, essere sempre sicuro di tutto, andare sempre d'accordo con gli altri: vuol dire piuttosto saper riconoscere le proprie peculiarità e farne una forza, non un punto debole. Giuseppina è un'amica immaginaria, una balena che vive in un bicchiere d'acqua posato sul comodino. Quando serve, però, lei può volare fuori dall'acqua e aiutarlo ad affrontare le sue insicurezze.
In grado di ingigantirsi oltre misura, ma restando invisibile ad occhi estranei, Giuseppina è amica, consigliera, anche un po' maga: con il suo operato lo metterà spesso nei guai, perché gli adulti crederanno sempre che il responsabile di questi disastri sia Choppy. Tuttavia sarà un aiuto psicologico prezioso per il bambino, soprattutto quando la nonna verrà a mancare.

L'animazione è quella semplice degli anni '70, ma il charachter design risulta ben fatto ed espressivo, il che è insolito per analoghe produzioni contemporanee a questa serie.
Che Giuseppina non sia un parto della fantasia del bimbo, ma una creatura reale, ce lo dice la fine. La balena (uno spiritello?) capisce che il ragazzo sta crescendo, non ha più bisogno di lei, e presto smetterà di vederla: per non rendere il distacco più doloroso, Giuseppina gli spiega che ormai è grande, ma che un altro bambino come lui sta aspettando il suo aiuto. Alcuni sono spunti che ritroveremo in serie come "L’incantevole Creamy" e nel film "Kiki Delivery Service", negli animali magici.
"Big Fish & Begonia" sembra così simile a Giuseppina che, senza essere consapevoli di quanto il repertorio favolistico sia comune a molti Paesi, accuseremmo gli autori cinesi di aver copiato.

Tutt'altro che stupida e infantile, la serie de "La balena Giuseppina" presenta situazioni come il desiderio di essere accettato, saper reagire al rifiuto, nutrire empatia per gli altri e affrontare un lutto.
La storia è tratta da "Addio Giuseppina", un racconto di José Maria Sanchez Silva, già autore di "Marcellino Pane e Vino". Quest'ultimo, noto per il film, non è molto apprezzato in Italia, ma nel racconto della piccola balena, Sanchez Silva tratta l'infanzia con delicatezza e acume.