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5.0/10
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Misora Class è uno shoujo disegnato da Arata Aki e pubblicato dalla GP in quattro volumi. Ho acquistato questa serie spinta dalle recensioni positive e dalla curiosità di capire come veniva affrontato il tema dell'omosessualità femminile.

"Kei Saeba" è una studentessa che indossa i panni di un ragazzo e che è interessata soltanto alle ragazze. Vive però una frustrazione di fondo: nonostante il suo fascino attraente, le ragazze che frequenta ad un certo punto della relazione la abbandonano per frequentare degli uomini. Questo le impedisce di fare decollare le sue relazioni e le fa collezionare una quantità imbarazzante di delusioni. Al contrario, prova un disgusto naturale per il sesso opposto, che le provoca delle reazioni corporee di rigetto.

Mentre Kei sogna la storia d'amore con una dolce fanciulla liceale dalla divisa alla marinara, la madre di lei aspira ad un futuro improbabile in cui la figlia - come la principessa di una favola - sarà salvata da un bel rampollo dell'alta società giapponese. Determinata a portare avanti questo disegno diabolico, iscrive con l'inganno la figlia ad un liceo prettamente maschile al quale è annesso un dormitorio. Quando si rende conto del tiro mancino della madre ormai è troppo tardi, Kei si ritrova circondata da uomini e sviene. A soccorrerla sarà Yui Yagin, un compagno di classe e di stanza dal fascino femmineo e dal comportamento enigmatico.

I quattro volumi raccontano il susseguirsi di eventi in cui Kei viene coinvolta nel tentativo di non svelare la sua identità ai compagni uomini. Trattandosi di una scuola maschile, infatti, la pena sarebbe la sua espulsione. Le tavole sono ricche di humor e di azione, così come non manca qualche accenno di sentimento legato al lento adattamento di Kei ai compagni di classe che le sono più vicini. Nella ragazza, infatti, iniziano a nascere delle riflessioni che rimettono parzialmente in discussione i suoi gusti sessuali. Una serie di episodi, inoltre, la spingeranno a interrogarsi sui fattori scatenanti della sua avversione verso l'altro sesso.

Nonostante la storia sia simpatica e movimentata, non mi sento a mio agio nell'attribuire una sufficienza. Il tratto grafico delle figure l'ho trovato spigoloso e gli sfondi inesistenti. I dialoghi sono brevi e diretti, lo spazio per l'introspezione molto basso anche se non del tutto assente. Per fortuna il numero dei volumi è stato proporzionato alla profondità con cui è stata affrontata la particolarità della storia di Kei, che a mio avviso avrebbe potuto regalare qualche emozione in più. I reverse-harem non mi fanno impazzire, ma ancora meno quelli che trattano temi delicati in modo assai fanciullesco. Infine, mi dispiace, ma non mi è piaciuto affatto questo messaggio di riconversione dei gusti sessuali della protagonista femminile. Ho trovato la figura materna oscena e l'idea che la storia lasci uno spiraglio per "rimettere" a posto questa ragazza mi ha fatto rabbrividire.