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9.5/10
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Lisergico, autoencomiastico, concepito con una genesi di oltre dieci anni e l'impiego di decine di milioni di euro, realizzato in modo discutibile, trasmesso con un contorno live-action a cavallo tra l'inutile, il grottesco e il paradossale, penalizzato da lunghe interruzioni nella serializzazione, "Adrian" rappresenta un enorme punto interrogativo sia nell'ambito della narrazione, sia in quello dell'animazione, sia per quanto riguarda la carriera del Molleggiato.

La proverbiale montagna ha partorito l'altrettanto proverbiale topolino.

Esistono solo due motivi validi per aver seguito questa produzione: essere fan sfegatati del cantante o amare spasmodicamente il trash. Personalmente ho atteso con ansia quella che è stata promossa in pompa magna come "la serie evento" e le mie aspettative sono state pienamente ripagate.

La valutazione si allontana di mezzo punto dall'optimum in quanto al momento "Adrian" non è recuperabile in home-video e in quanto, colpevolmente, manca una seconda stagione.