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7.0/10
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«Sprite» è un manga, scritto e disegnato da Yūgo Ishikawa, basato su un’idea interessante e originale sviluppata in modo fantasioso e coinvolgente, allungandosi forse eccessivamente nella parte finale.

Yoshiko vive normalmente la sua vita da studentessa liceale. Le sue amiche notano qualcosa di strano nelle sue frequentazioni, un amico e uno zio entrambi hikkikomori, ma non lo sono sempre stati. I due sembrano aver vissuto, anche se in maniera diversa, una stessa nefasta esperienza. Come se avessero paura di qualcosa di tanto incomprensibile e spaventoso da non voler più rivederlo, tanto da preferire essere rinchiusi in una stanza o una casa intera, meglio se si tratta di un attico di un grattacielo come ha scelto lo zio, piuttosto di scegliere di affrontarla.

Da cosa fuggono? Cosa hanno visto? Domande a cui presto si avrà risposta. Ma la stessa protagonista vive senza chiedersi nulla, dando per scontato la stranezza di quelle persone, eppure spesso, dietro a un comportamento insolito c’è un motivo valido, ma ignorare assecondando è una delle cose più facili da fare. C’è di peggio come il non credere. Non interessa una scomoda o folle verità, se non è quello che si vuole sentirsi dire è sicuramente una menzogna. Fa male, fa troppo male quando a non crederti sono i genitori, quando nel dire la verità si è solo bambini innocenti.
La ragazza vede una strana neve nera cadere dal cielo, la vede solo lei, eppure le ricorda qualcosa del suo passato… ma non ricorda cosa.

Un mare nero, invisibile normalmente agli occhi umani avanza e divora ogni persona. L’istinto ti porta a fuggire da quella sostanza, ti porta a fuggire per sempre. Yoshiko per caso si trova con le sue amiche nel palazzo dove dive suo zio quando accade l’irreparabile, tutto il grattacielo viene divorato.

“Il “TEMPO” non scorre allo stesso modo per tutti gli esseri umani.”
Il pericolo c’è, mortale, basta un passo falso per perdere la propria vita, o nel migliore dei casi invecchiare precocemente. Inizia una specie di convivenza forzata tra i coinquilini, persone normali, alcuni bizzarri e un gruppo di misteriosi bambini.

“Noi “bambini” non abbandoniamo i nostri compagni.”

Vari sono i temi trattati all’interno della serie. Lo zio Shogo e altri protagonisti sono tanto assuefatti dai loro giochi online da perdere il senso della realtà devono ritrovarlo in tempo, recuperare quella vita persa prima di essere divorato non dal tempo ma dai rimorsi. Non esiste il “load”, un caricamento dei dati salvati, nella vita reale.
Bambini e adulti a confronto. Il senso di aggregazione sembra essere più forte quando si è innocenti mantenendo quella purezza mentre gli adulti sono visti come qualcosa di sbagliato. Crudeli, egoisti, autolesionisti, arrivano a farsi de male senza un, almeno apparente, motivo.
Non si può mantenere quella purezza crescendo? E se qualcuno mantenesse l’aspetto di un bambino per quanti anni potrebbe essere definito realmente come un bambino?

In questo crudele divario è molto interessante osservare le tre ragazze protagoniste della storia, si trovano proprio in quella fascia di età di transito. Crescere significa per forza cambiare, trasformandosi in qualcosa di peggio, o è giusto cercare di mantenere il più a lungo possibile quella purezza angelica? Una risposta oggettiva forse non esiste, ognuno di noi riesce a dare una sua personale risposta per questo quesito.

““Perché voi?” Perché voi sfuggite al tempo e questa è un’azione imperdonabile."

In tutto questo c’è un qualcosa di ancora più misterioso, il passato del signor Tsushima, avvolto nelle ombre, troppo persino per uno yakuza come si definisce più volte. Qual è il suo scopo? Come può gestire un arsenale quasi infinito?

I vari misteri vengono svelati durante il corso della storia, le spiegazioni date sono convincenti, eppure alla fine qualcosa stona, tanto da far pensare a qualche errore di traduzione. Un particolare fondamentale non viene mai mostrato o suggerito al lettore, neanche attraverso furbi flashback. Il lettore si trova nella condizione di dover accettare questa forzatura davvero evitabile in diversi modi, lasciando un triste sapore amaro in bocca. Alcune parti vengono allungate. Come spesso accade risultano più interessanti le parti fantascientifiche rispetto a quelle di ricostruzione storica, tra l’altro molto difficili da gestire volendo evitare infelici paradossi. La storia, a lungo andare, risente dei troppi volumi, probabilmente qualche parte andava velocizzata maggiormente.

Alcune curiosità: all'interno dei primi numeri si vede in un ipotetico futuro i volumi del manga Kochikame sino al 323, serie si lunghissima rispetto ai normali standard ma in realtà terminata nel 2021 con il volume 201. Fa tenerezza, considerando l’anno di pubblicazione, il loro stupore di fronte alla presenza della playstation 5. Parlando del passato sottolineo la presenza di Sanada Genjirou (poi conosciuto con il nome di Sanada Yukimura).

Il tratto è altalenante, per quanto le tavole risultino sempre piacevoli, c’è una elevata qualità in alcune sin dai primi numeri, non risultando costante nel tempo, sorprendendo in positivo talvolta. Ci sono scene violente, mostri, morti in molte tavole, mostrate senza alcun senso di ostentazione di quella violenza. Le guerre sono crudeli, non si risparmia quella crudeltà senza esaltarla.

Yoshiko è un personaggio ben costruito, reso reale grazie alla bravura dell’autore. La giovane non è quell’angelo idealizzato, perfetto e irreale, ma potrebbe diventare un qualcosa di simile agli occhi del lettore. Tsushima, Riki e Galu, Tokio… tutti sono ben caratterizzati, riuscendo a trovare il giusto spazio e approfondimento all’interno della serie. Il discorso non vale per alcuni dei bambini protagonisti della vicenda, del resto sono veramente tanti inizialmente, forse troppi.

Consigliato a chi preferisce opere di fantascienza con spunti ben pensati.