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Finalmente, all'alba della quarta e quinta stagione, la trama di questa serie inizia a svilupparsi e mi consente di fornirne una recensione oggettiva.
Innanzitutto è importante chiarire che, sebbene fosse stata inizialmente concepita come una serie per un target young adult, per varie vicissitudini la produzione ha deciso in fase di sviluppo di indirizzarsi a un target molto più giovane, indicativamente in età da scuola elementare. Questa precisazione è importante, poiché è, essenzialmente, alla base di molti di quelli che finiscono per essere i difetti della serie.

Il concept iniziale è estremamente interessante: dei ragazzi vengono scelti per rivestire i ruoli di due supereroi le cui identità devono necessariamente restare segrete, pena catastrofiche conseguenze che vengono varie volte esplicitate nel corso della serie, ma i due finiscono per innamorarsi l'uno dell'altro... sempre, purtroppo, nelle vesti sbagliate. Inizialmente, l'insicura Marinette, che diventa una forte supereroina nei panni di Ladybug, ama il riservato e timido modello Adrien, senza sapere che lui è segretamente l'esuberante e fin troppo spigliato Chat Noir. Chat Noir, d'altro canto, è follemente innamorato di Ladybug e perciò non c'è speranza che ricambi i sentimenti di Marinette nelle vesti di Adrien, senza sapere per sua sfortuna che si tratta della stessa persona. Nel corso della serie, anche quando questi sentimenti muteranno, accadrà sempre nei confronti di una o dell'altra delle identità segrete dei due, in un quadrangolo amoroso in cui sono coinvolte solo due persone all'insaputa delle stesse e nel quale i due avranno difficoltà enormi nel potersi esprimere, anche a causa delle conseguenze devastanti che potrebbe avere un disvelamento delle rispettive identità segrete.

Su queste basi è stata sviluppata un'interessante storia familiare, ancora in corso di dispiegamento nella quinta stagione, ma che coinvolge il sacrificio di una madre per la propria famiglia, la follia di un padre che si abbandona al male pur di recuperare un amore perduto, e disposto a sacrificare in questo tentativo il suo stesso figlio, un amore passionale a senso unico cieco fino all'autodistruzione, amori filiali ciechi alla malvagità dei figli che ci si ostina a voler proteggere, tradimenti, inganni, diversi personaggi negativi con e senza possibilità di redenzione. Nel corso dello sviluppo di questa storia, si trova spazio inoltre per diversi messaggi positivi, dalla celebrazione della diversità, all'inclusione, alla lotta al bullismo, all'importanza di credere in sé stessi.

Quali i difetti, dunque? L'eccessiva leggerezza con cui è affrontata la trama. "Miraculous" è senza dubbio diventata, nel corso dello sviluppo, una serie per bambini. Da un lato, questo finisce per causare dissonanza in molti momenti della narrazione, in cui si ha l'impressione che gli scrittori avrebbero voluto dire qualcosa di più, ma si stiano trattenendo per una necessità di semplificazione. Dall'altro, in altri momenti si ha l'impressione opposta che gli autori si siano in un certo senso "arresi" alla semplificazione e stiano consapevolmente finendo per sacrificare la struttura o, alternativamente, la coerenza narrativa a livello di sceneggiatura, poiché "in fondo è uno show per bambini, non ha senso fare troppa attenzione ai dettagli". Un difetto che finisce per essere forse il più grande della serie, che invece avrebbe l'enorme potenziale di diventare uno show che riesce ad affrontare temi molto complessi rivolgendosi a una fascia d'età davvero giovane, come solo pochi anime di qualità sono riusciti a fare. Da questo punto di vista anche lo sviluppo caratteriale dei protagonisti ci mette davvero tanto a ingranare, anche se forse, all'alba della quarta stagione, sembra che finalmente gli sceneggiatori stiano iniziando a prendere una buona direzione.

Nel complesso, uno show davvero consigliato, anche se, se siete fan adulti, un suggerimento potrebbe essere quello di sfruttare i riassunti online per saltare le puntate filler. In fondo, lo sviluppo dei personaggi ci mette davvero tanto... tanto, a ingranare.